21 febbraio 2016

PAGAMENTI ILLEGITTIMI AI FORESTALI, LA REGIONE ACCELERA SUL RECUPERO. I SINDACATI: VIA AI RICORSI. CGIL, CISL E UIL AVEVANO CHIESTO DI CONGELARE LE PROCEDURE PER IL RIENTRO DI 6,5 MILIONI. MA A PALERMO ARRIVANO 1.700 DIFFIDE


I NODI DELLA SICILIA IL DIPARTIMENTO: AVANTI O C'È IL RISCHIO DI DANNO ERARIALE. CROCETTA: ENTRO 30 GIORNI ESPULSI GLI OPERAI CONDANNATI

Pagamenti illegittimi ai forestali, la Regione accelera sul recupero. I sindacati: via ai ricorsi

Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto di congelare le procedure per il rientro di 6,5 milioni. Ma a Palermo arrivano 1.700 diffide


Foto Gds

Le somme da restituire per ciascun lavoratore variano da 600 a 1.200 euro. Una sentenza della Cassazione le ritiene illegittime e il Comando forestale ha già inviato le prime richieste a Messina, Catania ed Enna.

Riccardo Vescovo
La Regione accelera sul recupero degli arretrati contrattuali pagati nel 2009 a settemila forestali del settore dell'antincendio, somme per ogni lavoratore variano da 600 a 1.200 euro circa. Una sentenza della Cassazione ritiene quelle somme — in tutto circa 6,5 milioni — illegittime e il Comando forestale dopo aver inviato le prime richieste di restituzione a Messina, Catania ed Enna, adesso sta intervenendo anche nel resto dell'Isola a cominciare da Palermo, dove lavorano 1.700 forestali. Decisione che ha scatenato l'ira dei sindacati: Cgil, Cisl e Uil in un incontro del 5 febbraio scorso avevano chiesto all'assessore Maurizio Croce e al dirigente Gaetano Gullo di congelare le procedure in attesa di avere chiarezza sul contenuto della sentenza. Dalla Regione però sostengono che la «macchina» per il recupero delle somme era già partita e che fermandola si sarebbe corso il rischio di mandare in prescrizione le cifre contestate con conseguente rischio di danno erariale per i responsabili. Così in questi giorni quasi in tutta la Sicilia i forestali sta ricevendo le lettere dove è richiesta la restituzione delle somme. «Si diffida la signoria vostra alla restituzione in favore di questa amministrazione delle somme percepite sugli arretrati contrattuali del periodo 2006/2009 che ammontano a 834,45 euro»: è una delle richieste giunte a un lavoratore. La vicenda risale al 2009 quando il governo Lombardo siglò un accordo coi sindacati per adeguare i contratti per periodo 2006-2009. Un'intesa in base alla quale fu stabilito che gli arretrati sarebbero stati pagati in tre rate: a partire dal primo luglio 2009 il primo 25 per cento, il 35 per cento entro il 2010 e infine il 40 per cento entro il 2011. L'ultima parte delle somme però non fu mai erogata e alcuni lavoratori ricorsero alla giustizia. Decisione che pero si ribaltò negativamente sulla categoria. Diverse sentenze infatti stabilirono che quelle somme erano illegittime perché in sostanza l'accordo doveva essere sancito da una delibera di giunta che non arrivò mai. Una sentenza della Cassazione, con rinvio in appello, ha spinto il dipartimento guidato da Gullo a recuperare le somme. Nei giorni scorsi i sindacati di categoria avevano incontrato i vertici dell'assessorato raggiungendo una sorta di accordo: la Regione avrebbe chiesto un parere all'Avvocatura dello Stato e intanto avrebbe congelato il recupero delle somme. Le lettere erano però partite e in questi giorni sono arrivate ai destinatari. Tra l'altro nelle lettere si indica perentoriamente il termine di 120 giorni dalla ricezione della nota per effettuare il pagamento. Secondo i sindacati però il governo sta commettendo un errore perché le sentenze su cui si sta basando riguardano solo alcuni lavoratori. «È incomprensibile - dice Tonino Russo della Flai Cgil Palermo - che una sentenza individuale venga estesa a tutti per recuperare somme. Quando la Regione viene condannata a pagare, paga solo il lavoratore che vince il contenzioso. Gli arretrati, corrisposti tra l'altro in misura inferiore di un terzo, a causa di un errore nei conteggi commesso da parte del comando forestale, derivano da una delibera della giunta regionale del 2008, che ha recepito il contratto collettivo. E sono frutto anche di un successivo accordo sindacale del 2009 e di una legge finanziaria votata dall'Ars, che ha stanziato le somme in appositi capitoli di bilancio». La Uila di Palermo in una lettera a firma di Giuseppe La Bua chiede a dirigente e assessore «di ritirare con atto formale le notifiche consegnate ai lavoratori» e si dice pronta «ad azioni legali contro l'amministrazione e i dirigenti». Al momento il recupero delle somme sta riguardando solo i 7 mila forestali dell'antincendio: la Regione sta verificando se anche gli altri 16 mila che si occupano di manutenzione dei boschi e dipendono da un altro dipartimento, debbano restituire le somme percepite. In questo caso, considerando anche i mille assunti a tempo indeterminato, la cifra da restituire ammonterebbe a circa 40 milioni e ogni lavoratore dovrebbe restituire anche fino a cinquemila eu ro. Intanto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, annuncia verifiche a tappeto sui forestali: «Solo chi ha i requisiti di legge - dice - può rimanere all'interno del bacino dei forestali». Tra i 24 mila lavoratori ci sarebbero infatti numerosi operai con condanne alle spalle. Crocetta ha inviato una direttiva ai dirigenti del Lavoro, dello Sviluppo rurale e del Corpo Forestale per «l'immediato avvio del procedimento di cancellazione dagli appositi elenchi dei soggetti non in possesso dei requisiti necessari alla costituzione di un rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione». Se non rispetteranno la scadenza, saranno rimossi dall'incarico.

20 Febbraio 2016













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4 commenti:

  1. Ormai si fa cassa togliendo gli spiccioli dal salvadanaio degli operai ..... è come rubare le caramelle ai bambini ....... si dobrebbero vergognare. Fedele Berna Nasca Disteso 2 Catania

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Non sanno dove racimolare soldi...guarda caso sempre dal più debole.....incominciate da voi politici a risparmiare
    neanche a voi aspettano tutti quei soldi...sono rubati.....ed è merito dei nostri voti che siete li a sbavo...vergogna....Giovanni distr.1 Catania

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  4. Vorrei ulteriormente ribattere che per i dati di cui abbiamo riscontro documentale non chiediamo di chiudere un occhio su delle cifre concesse con benevolenza e non dovute; chiediamo invece che li aprano tutti e due e che si rendano conto di avere preso un'abbaglio.
    La sentenza della Cassazione non va però sottovalutata per alcune considerazioni probabilmente fondate ma ha espresso il suo giudizio in base agli elementi che aveva e questi non erano certamente completi.
    Giuseppe La Bua
    Segretario Territoriale UILA Palermo

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