08 gennaio 2014

CGIL SICILIA: SUI FORESTALI DELLA SICILIA PER UNA VOLTA FACCIAMO PARLARE I NUMERI


Sui forestali della Sicilia per una volta facciamo parlare i numeri


In questi mesi i lavoratori forestali sono stati al centro di una campagna di denigrazione in quanto il settore è considerato fonte di sprechi e di attivita' assistenziale.
Qualsiasi ragionamento sul tema, inizia sempre con il luogo comune: "l'esercito dei lavoratori forestali bla,bla,bla..".
Si sa che nell'epoca dell'apparire e non dell'essere, combattere i luoghi comuni e' difficile anche se si portano a sostegno della propria tesi ragionamenti seri ed approfonditi.
Per questa ragione, rispetto alle argomentazioni, scegliamo di far parlare i numeri.
Il 25% del territorio della Sicilia, regione piu' grande d'Italia, e' fatto di montagne. Tra i gruppi montuosi più importanti: l'Etna, le Madonie, i Nebrodi, i Peloritani, i monti Sicani, i monti Erei, i monti Iblei, i monti di Palermo, i monti di Trapani, i monti delle isole minori.
La Sicilia detiene il 77% del territorio a rischio di dissesto idrogeologico e il 61% del territorio ha una elevata sensibilita' alla desertificazione.
La Regione interviene su circa 500.000 ettari di superficie forestale e gestiste 288.000 ettari di aree boscate che essenzialmente trattasi di boschi storici con compiti di salvaguardia ambientale e difesa del suolo.
La Regione gestisce 5 Parchi e 79 Riserve Naturali esistenti nelle 9 provincie siciliane. Solo per citarne alcune più conosciute: Monte Cammarata, Sughereta di Niscemi, Bosco Santo Pietro, le Isole Eolie, Bosco di Ficuzza, Oasi faunistica di Vendicari, la Riserva dello Zingaro.
Sono esattamente 18 anni che  per effetto di una Legge regionale, voluta dal sindacato confederale per combattere una deriva clientelare, nel settore forestale non avvengono nuove assunzioni, determinando la riduzione del numero degli addetti da 32000  del 1996, agli attuali 26000. Di questi 7000 impiegati nell'attività dell'Antincendio e 18000 nelle attività di costruzione, manutenzione e prevenzione dei boschi.
Di tutti gli addetti, 10000 effettuano 78 giornate di lavoro annuo, 10000 effettuano 101 giornate annuo, 4600 effettuano 151 giornate annuo e 1400 sono a tempo indeterminato.
Se si rapportassero il numero totale delle giornate di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato si avrebbero circa 9000 lavoratori stabili.
La spesa complessiva annua (salari-contributi-mezzi e attrezzature ) e' di 260 milioni di cui: 180 per impianti, manutenzione e prevenzione e 80 vigilanza e spegnimento incendi.
Sul fronte degli incendi vogliamo sottolineare due aspetti:
- dal 1993 ad oggi hanno perso la vita durante il lavoro e  durante le operazioni di spegnimento degli incendi nei boschi 12 lavoratori con irreparabile danno per le loro famiglie;
- tra tutte le persone arrestate in flagranza di reato di incendi dolosi, nessun operaio forestale e' stato arrestato.
Così come e' giusto che si sappia che ad intervenire per sgomberare i luoghi da fango e dai detriti dei disastri ambientali di Giampilieri e Saponara nella provincia di Messina, sono stati proprio gli operai forestali e i lavoratori dell'Ente di Sviluppo Agricolo, lavorando gratis perché il rapporto di lavoro stagionale era terminato.
Il disastro ambientale di Giampilieri dimostra la differenza tra ricostruzione e prevenzione: danni stimati 1,2 di euro, spesa stima per ipotetica attività di prevenzione 150 milioni di euro, fondi assegnati per primi interventi 180 milioni di euro. Perdita di vite umane 37.
Si potrebbe argomentare che ci sarebbero valide motivazioni anche se si esamina l'intervento nel settore sul piano sociale: primo si e' evitato lo spopolamento del territorio di Comuni destinati a scomparire e secondo si e' evitato di ingrossare le fila dei disoccupati in una terra in cui ancora oggi la criminalità organizzata cerca di esercitare il controllo del territorio.
In Europa la risorsa territorio, ambiente e sistema forestale, ossia la green economy vengono sempre di più assunte a scelta prioritaria di grande valenza economia, sociale, produttiva, quale nuova opportunità di sviluppo, occupazione e reddito.
La Flai Cgil Sicilia rivendica il riordino dell'intera legislazione in materia forestale, da attuare attraverso l'adozione di un testo unico, quale strumento funzionale a determinare un nuovo sistema agro-ambientale forestale, che miri alla centralità del territorio, a migliorare la sicurezza e la qualità della vita, all'ampliamento della superficie boscata, alla tutela della biodiversità, alla diversificazione produttiva dell'uso plurimo del bosco (paesaggistica, ricreativa, produttiva),alla lotta alla desertificazione e al dissesto idrogeologico.
La Flai Cgil, nel difendere il diritto al lavoro e della  dignità umana, non ha fatto mai come lo struzzo, e in diverse occasioni e ai diversi Governi ha presentato proposte scritte.
Al Governo Crocetta abbiamo lanciato la sfida di rivoluzionare la forestale in Sicilia, ancora aspettiamo di conoscere qual e' il Progetto organico del Governo per riordinare e riformare il sistema.
Nelle finanziare regionali 2013/2014 l'idea prevalente e' quella di punire il lavoro, mentre nessun intervento e' diretto per circa la riorganizzazione della programmazione dell'Amministrazione regionale.
Una cosa crediamo: le vere riforme debbano essere portatrici di innovazione e di lavoro. Sarebbe troppo facile pensare che i processi di riorganizzazione la debbano pagare solo i lavoratori in termini di diritti e di occupazione, perché alla fine sarebbe come dire che a  pagare i costi della crisi sono  sempre gli stessi:  gli ultimi e i più deboli.
Quando questo accade i lavoratori si smarriscono e perdono fiducia, non trovano più punti di riferimento validi e a pagarne le conseguenze e' sempre il vivere civile, la democrazia.
La Flai Cgil siciliana vuole dare voce ed rappresentanza a questi lavoratori.

Salvatore Tripi
Segretario Generale Flai Cgil Sicilia


08 Gennaio 2014
http://www.flai.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1029%3Asui-forestali-della-sicilia-per-una-volta-facciamo-parlare-i-numeri&catid=1%3Acomunicati&Itemid=139




7 commenti:

  1. Finalmente una voce fuori dal coro!!
    Alessandro Ardito
    Calatafimi Segesta (Tp)

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    1. hai ragione condivido si è affacciato l'uccellino e canta

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  2. adesso e tardi a dare spiegazioni e meglio cambiate mestieri voi tutti sindacati e nn aggiungo altro dopo 30 anni che ci avete fatto credere che ci rapresentavate adesso avete fatto la fine della clase sindacale inutile e solo chiacchiere mi auguro che i vecchi iscritti vostri tolgono le deleghe x voi andare a zappare ...g.ilardi

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    1. Purtroppo quello che scrivi sono sante parole

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  3. Ancora una volta denuncio che non è assolutamente vero che siamo 26.000, solo a Siracusa su 448 addetti dell'antincendio almeno una metà compare nella graduatoria dei 78sti e quindi viene conteggiata 2 volte, per non parlare poi di quelle figure che ormai sono in pensione o a miglior vita e ancora continuano a comparire nelle graduatoria contribuendo a gonfiare a dismisura quel famoso numero.
    Quale sia lo scopo di tutto ciò e facile immaginarlo, ma siccome dall'immaginazione si deve ormai passare ai fatti se vogliamo continuare a svolgere questo lavoro, invito tutti i colleghi a verificare le loro graduatorie a vedere se ci sono situazioni simili a quelli da me elencati e dichiararlo anche qui o nelle varie pagine mediatiche create per i forestali ....facciamoci sentire, incominciamo a denunciare quali sono i veri mali del nostro comparto, pena la nostra sopraffazione.

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  4. 1distretto Messina O.T.I 51 151isti 177 101isti 266 nel nostro distretto non ci sono piu' 78isti. Totale 494 operai. Celona Salvatore.

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