29 ottobre 2015

SIRACUSA, IL POPOLO DEI FORESTALI SCENDE IN STRADA. I SINDACI DEI COMUNI IBLEI: "A RISCHIO UN'INTERA COMUNITÀ". GUARDA IL FANTASTICO SERVIZIO


Siracusa, Il popolo dei forestali scende in strada. I sindaci dei Comuni Iblei: "a rischio un'intera comunità"

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Prima giornata di protesta, così come su tutto il territorio regionale, per i lavoratori forestali della provincia di Siracusa di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. In oltre 500 si sono ritrovati davanti la sede provinciale dell’Azienda foreste demaniali, in via San Giovanni alle catacombe, per poi spostarsi, in corteo, fino alla Prefettura di piazza Archimede.
Alla base della giornata di protesta, le ulteriori mancate scelte e i ritardi da parte del Governo Regionale che la scorsa settimana aveva assicurato che non ci sarebbero state sospensioni almeno fino al 30, in attesa della delibera Cipe da 650 milioni di euro, 88 dei quali per il finanziamento delle attività dei forestali.
"Un impegno che oggi si rivela carta straccia – hanno ribadito i rappresentanti sindacali presenti questa mattina, Giuseppe Linzitto per la Fai, Domenico Bellinvia per la Flai Cgil e Gianni Garfì per la Uila Uil – Ringraziamo la sensibilità di Sua Eccellenza il Prefetto, Armando Gradone, che ha assicurato il suo interessamento alla delegazione ricevuta questa mattina. Sappiamo di un incontro che si svolgerà oggi a Palermo e che auspichiamo porti notizie importanti e concrete per tutti i lavoratori.”
Il sindacato unitario, in attesa degli sviluppi palermitani, intende tenere alta la tensione della protesta. Domani, con inizio fissato sempre alle 9.30, nuovo sit in, ma davanti alla sede dell’Ispettorato ripartimentale foreste, in viale Santa Panagia.
Questi lavoratori hanno bisogno di risposte – hanno aggiunto i rappresentanti sindacali – Bisogna sgomberare qualsiasi strumentalizzazione e rigettare con forza le accuse di assistenzialismo. Questo settore ha un ruolo importante nel territorio, come manodopera e come protezione civile. Il governo e la politica, piuttosto, si impegnino a programmare fin da gennaio. In questo modo eviteremmo di mortificare migliaia di famiglie e garantiremmo il completamento delle giornate di lavoro così come il contratto e le norme impongono.”

28 Ottobre 2015
http://www.siracusanews.it/node/65446








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