La Sicilia è pronta a bruciare da un capo all’altro senza che nessuno possa farci niente. O meglio senza che alcuna strategia di prevenzione possa essere messa in atto. Buona parte dell’estate se ne andrà senza che le squadre forestali stagionali però l’antincendio boschivo siano ancora state attivate. I ritardi regionali impediscono di attivarle prima della fine luglio, quando la stagione degli incendi sarà già al suo apice.
“Siamo fortemente preoccupati, a causa dei ritardi e della lentezza della burocrazia regionale, oltre al gravoso taglio del 20% degli addetti che destruttura un sistema collaudato, i 1270 operai forestali previsti per il 2015 addetti alla repressione degli incendi nel territorio di Palermo e provincia, non saranno avviati a lavoro prima del 20 luglio, la campagna antincendio potrà partire solo allora e in caso di incendi il personale, ormai qualificato da anni, non potrà essere utilizzato”.
Ad affermarlo sono Adolfo Scotti segretario Fai Cisl Palermo Trapani, Tonino Russo segretario Flai Cgil e Giuseppe La Bua segretario Uila Uil, al termine di un incontro avvenuto all’Ispettorato ripartimentale Foreste di Palermo fra il dirigente e i sindacati di categoria.
“Il dirigente si è insediato solo lo scorso 11 giugno, questo vuol dire che tutte le procedure previste per chiamare in servizio gli operai stagionali sono state avviate solo a partire da quella data, troppo tardi per rispettare i tempi previsti. Inoltre sono stati stabiliti senza alcuna concertazione con i sindacati tutti i criteri di utilizzo del personale”.
“Lo diciamo da anni, questi ritardi si ripercuotono sulla salute del nostro patrimonio boschivo, se si pensa poi anche le attività di prevenzione con la creazione dei viali parafuoco è stata avviata solo di recente, quindi ancora non sufficienti a scongiurare il pericolo di incendi”. Già lo scorso anno, lamentano i sindacati “ i lavoratori non furono avviati per la mancanza dei dispositivi di sicurezza, abbiamo assistito inermi alla devastazione degli incendi. Ogni anno chiediamo tempi più rapidi anche perché la piaga degli incendi non fa altro che aggravare un’altra emergenza, quella del dissesto idrogeologico che ha già devastato con pesanti conseguenze il nostro territorio”.

19 Giugno 2015
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