04 aprile 2014

IL PRESIDENTE DELL'ARS ARDIZZONE: FUORI DAL PALAZZO ATTENDONO UNA RISPOSTA 30MILA FORESTALI, E' IL MOMENTO DI FARE PRESTO



Regione, duecento giorni di paralisi. Ardizzone: "Rimpasto, è il momento di fare presto"

Secondo il presidente dell'Ars "sono altre le questioni che interessano i siciliani". In sette mesi sono state approvate solo due leggi importanti, ma il bilancio è da rifare



Regione, duecento giorni di paralisi. Ardizzone: "Rimpasto, è il momento di fare presto"
"E' arrivato il momento di fare presto, perché sono altre le questioni che interessano i siciliani. E' per questo che i cittadini si allontanano dalla politica, non comprendono tutto quello che avviene. Occorre dare un segnale forte dando un governo stabile e tornando a lavorare in Assemblea". Lo ha detto il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, a margine dell'assemblea plenaria dei presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, in corso a Palazzo dei Normanni, parlando della situazione di stallo della giunta guidata da Rosario Crocetta.

"C'è ad esempio il disegno di legge salva-imprese che è tornato in commissione - ha aggiunto Ardizzone - Ne ho parlato con il presidente Dina proprio ieri, è necessario che torni in aula e che venga espresso il parere, tutto il resto sono chiacchiere mentre servono i fatti. Sono però fiducioso e mi auguro che al più presto si possa chiudere questa querelle".

Per Michele Pagliaro, segretario regionale della Cgil, "siamo in una situazione gravissima e la politica continua a perdere tempo. Ogni giorno che passa si aggiunge disagio al disagio sociale e mentre i politici si siedono a cena per costruire equilibri e continuano a rinviare c'è chi non riesce più a mettere a tavola per la propria famiglia".

Sono duecento i giorni di paralisi completa, o quasi, all'Assemblea regionale in attesa che partiti e governatore si mettano d'accordo sul rimpasto. E da settembre a oggi sono state approvate appena due leggi degne di questo nome: la riforma delle Province, che rimanda comunque a un'altra norma ancora da scrivere, e il bilancio. O, meglio, quel che ne rimane dopo l'impugnativa del commissario dello Stato. Per il resto varate solo sei leggine, ultima quella sull'amianto, anche questa impugnata ieri dal commissario "per mancanza di copertura finanziaria". Poco o nulla, insomma, e al palo rimangono così oltre 1,5 miliardi di euro, mentre fuori dal Palazzo attendono una risposta i trentamila forestali e dipendenti degli enti collegati senza stipendio da gennaio e le seimila aziende creditrici della Regione, che sperano nell'approvazione del ddl pagamenti che con sé porta anche il via libera a un mutuo già messo in bilancio per ben 360 milioni: se non arrivano subito questi soldi in cassa, a fine estate in bilico saranno pure gli stipendi dei regionali.

La Sicilia rischia davvero il crac, ma al centro del dibattito politico, ormai dallo scorso settembre, c'è anzitutto il rimpasto con il suo seguito di "stop and go" dei partiti e dei deputati nell'approvare e proporre riforme in base alla situazione del momento: se Crocetta apre si votano il bilancio e la Finanziaria, se c'è il no ai politici in giunta si frena e si prova ad azzoppare la riforma delle Province. Da un mese, poi, l'Ars non fa praticamente nulla. E a causa delle spaccature nella
maggioranza è stato rinviato in commissione Bilancio il ddl paga-imprese, che adesso si trova sullo stesso tavolo della manovra-bis. Ma attorno a quel tavolo non si siede più alcun deputato.

04 Aprile 2014
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/04/04/news/regione_duecento_giorni_di_paralisi_ardizzone_rimpasto_il_momento_di_fare_presto-82705322/





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