22 agosto 2012

INCENDI APPICCATI DA DELINQUENTI



Incendi in Sicilia, il solito agosto
di Rosario Battiato
 Legambiente chiede maggiore collaborazione a tutto il numeroso fronte dell’antincendio nell’Isola. Nel 90% dei casi si tratta di eventi dolosi, a fuoco anche la riserva dello Zingaro
PALERMO – L’agosto siciliano non si smentisce mai. Il classico tormentone degli incendi estivi si ripresenta e puntualmente, come ogni anno, risalta la dolosità degli eventi. Questo 2012 ha persino fatto registrare ingenti danni umani, la morte del forestale Francesco Pizzuto, e ambientali, gli incendi nella discarica di Bellolampo a Palermo e nella riserva dello Zingaro a Trapani. A questi casi clamorosi vanno aggiunti tutti i focolai – per circa il 90% dolosi – che ogni giorno l’efficiente servizio antincendio dell’Isola deve soffocare sul nascere.

Il giorno prima di Ferragosto un comunicato del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha certificato l’ennesima estate dolente per i boschi nazionali. “Dal 1 gennaio al 12 agosto 2012 – si legge - il numero dei roghi è aumentato di circa il 79% rispetto all’anno precedente, con 5.375 incendi boschivi divampati dall’inizio dell’anno”. In consistente aumento risulta anche la superficie totale percorsa dalle fiamme, che cresce di circa il 104% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Non ci sono ancora dati ufficiali sulla Sicilia date le gravi situazioni registrate nell’Isola, i cui dati non sono ancora quantificabili. Nelle ultime settimane siamo stati dolorosamente abituati alle decine di roghi quotidiani che non hanno risparmiato nessuna porzione dell’Isola bruciando centinaia di ettari di terreno.

Da Legambiente hanno le idee molto chiare sul fenomeno della dolosità. Secondo l’associazione del cigno – al Qds l’aveva confermato in una recente intervista anche Pietro Tolomeo, dirigente del dipartimento regionale delle Foreste e del Corpo forestale siciliano – la natura dei roghi resta un problema essenziale. Gianfranco Zanna, direttore regionale Legambiente Sicilia, ne ha parlato nei giorni scorsi all’Adnkronos. “Appiccati da delinquenti approfittando del caldo che alimenta il fuoco, - ha spiegato l’esponente ambientalista - e per le ragioni più diverse: dal forestale non riassunto che vuole vendicarsi agli speculatori, dai pastori a quelli che non amano le riserve naturali”.

Secondo Zanna la vera colpa sta nel sistema complessivo, cioè “nell’assenza di prevenzione”. Un’osservazione adeguata, verrebbe da dire, ma anche a questo, in teoria, dovrebbero servire i circa 25 mila forestali (negli ultimi tempi le cifre ballano arrivando addirittura a calcolarne 30 mila). Eppure non avviene e così si rischiano di perdere veri e propri tesori come la storica riserva dello Zingaro a San Vito lo Capo, che ha visto alcuni sentieri riaperti al pubblico nei giorni scorsi, ma che dovrà attendere, dicono gli addetti ai lavori dopo una prima stima, almeno cinque anni per riprendersi completamente.

Gli ambientalisti predicano l’unità del fronte antincendio – forestale, vigili del fuoco e protezione civile – che nell’Aspromonte ha dato ottimi risultati provocando l’abbattimento del 70% degli incendi. In Sicilia, invece, si è già investito sull’ammodernamento tecnologico e il potenziamento operativo del sistema di radio-comunicazione del Corpo forestale della Regione siciliana, che comprende l’installazione di una dorsale digitale pluricanale e la realizzazione di un sistema di videosorveglianza di nuova generazione a tutela del patrimonio boschivo e delle aree naturali protette. Il bando, prevede che il nuovo sistema sarà pronto per la prossima estate.

Nelle scorse settimane sono fioccate anche le proteste dei forestali che attendono di essere pagati. Si tratta di 33 milioni di euro erogati e bloccati dalla Giunta regionale per problemi che riguardano il patto di stabilità.

Monreale colpita da gravi eventi Chiesto lo stato di emergenza
PALERMO - L’assessore regionale all’Ambiente e Territorio ha avviato la procedura per dichiarare lo stato di emergenza per il territorio di Monreale a seguito dei gravi incendi dei giorni scorsi che hanno compromesso l’assetto idrogeologico e creato pericoli per l’incolumità. L’assessore Aricò ha chiesto al Dipartimento regionale della protezione civile ed al vice presidente della Regione di avviare le procedure di stato di calamità e di emergenza di categoria C per il pericolo per le aree boschivo, per la viabilità e incolumità pubblica. A renderlo noto è Salvino Caputo, presidente la Commissione Legislativa Attività produttive dell’Ars che aveva presentato un’interrogazione parlamentare e nei giorni scorsi aveva chiesto l’intervento dell’assessore Aricò per proporre in Giunta di Governo lo stato di calamità per il territorio del Comune di Monreale colpito dai gravi fenomeni incendiari.
“Esprimo soddisfazione - dichiara Caputo - per l’impegno dell’assessore Aricò e mi auguro che seguirà, a breve, il provvedimento definitivo del Governo in modo da consentire al Comune di Monreale di potere accedere ai finanziamenti e mettere in sicurezza le zone a rischio e quelle colpite dagli incendi”.
21 Agosto 2012

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