23 marzo 2018

ORA LA PAROLA AI LAVORATORI!



Ricevo e pubblico da
Michelangelo Ingrassia     
Esecutivo Territoriale Uila Uil

Ha ragione Giuseppe La Bua, Segretario Territoriale della Uila Uil, che nella Comunicazione ai Capilega e ai Delegati Uila del Settore Forestale ha raccomandato che “non possiamo più permetterci di essere attendisti e tutti i lavoratori devono essere informati che ad oggi non ci sono neppure lontanamente i presupposti per considerare le giornate consolidate e previste per legge come assodate, certe”.
La situazione oggi è davvero grave e appare, per la prima volta nella lunga storia dei forestali e della forestazione siciliana, senza via d'uscita.
Per carità! Non si tratta di dire che il governo precedente era migliore dell'attuale. Per favore smettiamola col giochino della Destra e della Sinistra perché c'è dell'altro da fare e più importante: lottare per sopravvivere! 
E' dal tempo degli accordi firmati e inapplicati dal governo Lombardo che è cominciato il tentativo di destrutturare l'intero comparto agro-forestale siciliano, di demansionare i lavoratori, ridimensionare i Settori, smantellare Enti e organici così come è stato fatto per la Formazione. 
L'obiettivo di questo attacco senza precedenti era ed è assolutamente chiaro: ridurre al minimo la natura pubblica dell'intero Comparto, privatizzandolo quanto più possibile; sostituire l'interesse pubblico con il profitto di pochi affaristi. 
Non c'è altra spiegazione che giustifichi come, da Lombardo a Musumeci passando per Crocetta, si sia praticata la progressiva diminuzione delle giornate lavorative, la trasformazione di attività silvo-colturali in interventi socialmente utili, la mutazione dei salari in sussidi (o addirittura, per restare in tema di privatizzazione, in fatture); non c'è altra spiegazione che giustifichi l'aggressione ai diritti contrattuali dei lavoratori, agli istituti contrattuali che tutelano mansioni, qualifiche, organizzazione del lavoro.
Siamo arrivati oggi al limite del mobbing e addirittura del bossing: nessuna certezza di salario, nessuna certezza di lavoro, nessuna certezza di lavori; così si forma, insegna Harald Ege, il terrorismo psicologico che colpisce i lavoratori sui luoghi di lavoro.
Come definire la follia dell'unificazione con l'avvalimento, la pazzia di riportare i salari al 2001, il delirio del recupero degli arretrati contrattuali? Come definire la programmazione delle assunzioni per la manutenzione a novembre e per l'antincendio a luglio? Come definire l'applicazione pretestuosa del Decreto Legislativo 118/2011 che disciplina le spese riguardanti forniture, appalti e prestazioni professionali, anche per il pagamento dei salari, attuando così la prima forma di privatizzazione del Settore? In quanto è chiaro che se i lavoratori non percepiscono più un salario ma sono pagati con fattura, allora perdono lo status di dipendenti pubblici (sia pure non di ruolo).
Come definire l'assurda pretesa di non applicare il nuovo Cirl, siglato dal precedente governo, fino a quando non sarà discusso dal governo attuale? Fino a prova contraria, in regime costituzionale, la firma di Assessori e Direttori Generali apposta sui contratti e ratificata dalle Delibere di Giunta, è un crisma istituzionale che impegna le istituzioni e i ruoli istituzionali e non le singole persone che rappresentano in tempi diversi quelle istituzioni e rivestono quei ruoli. 
C'è della logica in tutte queste follie. Ora non è più un problema di giornate lavorative o di governi che non riescono a portare in aula bilancio e finanziaria. E' in gioco la forestazione pubblica e lo status dei lavoratori. I governi di Lombardo, di Crocetta, di Musumeci hanno questo in comune: di avere perseguito e di perseguire la privatizzazione del Comparto, la trasformazione dei lavoratori da salariati in somministrati. E stiamo attenti: se si dovesse realizzare tutto questo, a perderci sarebbero solo i lavoratori; gli assessori, invece, rimarrebbero al loro posto così come i dirigenti, i funzionari e le guardie con i loro superstipendi e superprivilegi, in quanto la Regione Siciliana non sarebbe più Datore di Lavoro ma si trasformerebbe in supervisore.
Fino ad ora, con alto senso di responsabilità, i lavoratori hanno pazientato; il Sindacato Confederale è stato attento a non ripetere gli stessi errori fatti con la Formazione e ha proceduto navigando a vista. Ora è il momento di reagire con tutta la forza di cui dispone la categoria. Ora perché è oggi la prima volta che si discute di bilancio e finanziaria senza riferirsi al comparto agro-forestale.
Ora è il momento di ricordare alle Istituzioni della Regione Siciliana (non alla Destra o alla Sinistra) che il lavoro forestale da fare in questa terra è tanto: basta leggersi l'articolo 14 della Legge Regionale 16/1996, fortemente voluta dal Sindacato e dai lavoratori, e che è una legge di programmazione di interventi e lavori anche produttivi. 
Non si sforzino più i tanti samaritani che in questi ultimi anni hanno cercato lavoro per i forestali nell'arredo urbano, nelle spiagge, nelle autostrade, nei musei: vadano loro a fare questi interventi che almeno dimostrerebbero di essere socialmente utili alla collettività. Il lavoro dei forestali è nelle attività previste dalla Legge 16/1996, che sono tante ed efficaci, che farebbero bene al territorio e alle comunità, che darebbero capacità produttiva alla forestazione. L'organico dei lavoratori a tempo indeterminato e determinato c'è, basta solo applicare la legge e allora... altro che due contingenti!
Ora la parola deve passare ai lavoratori. Le Segreterie regionali della categoria e le Segreterie regionali confederali hanno insieme dato un ultimatum al Presidente della Regione per un incontro urgente. 
Ritengo che sia ormai chiaro a tutti – lavoratori, sindacato, governo, amministrazione – che questo non è il punto d'arrivo ma l'inizio di una lotta che riporterà ordine e lavoro al Settore, a qualunque costo!


Michelangelo Ingrassia
Esecutivo Territoriale Uila Uil





7 commenti:

  1. BELLE PAROLE MA PURTROPPO LA CONCLUSIONE IN BREVE È CHE I LAVORATORI E SOLO LORO SONO QUELLI CHE RISCHIANO SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA.X NON FARLA LUNGA PERSONALMENTE CREDO CHE LA MAGGIORE RESPONSABILITÀ SIA PROPRIO VOSTRA E VI DICO IN DUE PAROLE PERCHÉ:LA LEGGE 16/96 ERA BUONISSIMA MA NON PREVEDEVA IL CONTINGENTE DI 78GG.MA SICCOME AVETE FATTO QUATTRO CONTI E LA TRATTENUTA SULLA DS AGRIC.VI PIACE,AVETE STORPIATO TUTTO IL VERO SCOPO DELLA LEGGE E CIOÈ DI PORTARE PIANO pIANO VERSO I 151 e OTI LA MAGGIOR PARTE DEI LAVORATORI.CREANDO IL CONTINGENTE DI 51GG PRIMA E 78 DOPO(ANCORA OGGI SENZA FONDIX CHÉ NON GARANTITI) AVETE ROVINATO TUTTO E TUTTI,LASCIANDO I 78isti A VITA PRECARI SENZA SPERANZA,E TUTTI GLI ALTRI FERMI A 101/151SENZA POSSIBILITÀ DI AVANZARE.LA VOSTRA AVIDITÀ CI PORTERÀ NEL BURRONE.PIPPO PUGLISI

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  2. ma a parte la parte catastrofica della situazione di noi LAVORATORI,Voi cosa state pensando di fare??c è un modo x cercare di curare il male?x esempio lo scioperare è sempre previsto?e ALLORA che aspettate?bisogna agire prima che la nave affondi.SCIOPERO ad OLTRANZA!!!!!salvo la spina

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  3. Tutto ad un tratto vi siete svegliati? Con crocetta tutto sto bordello non lo facevate, perchè? eravate compagni? e ora? che succede siete a corto di deleghe?

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  4. Sapete che per statuto sindacale, è il lavoratore che deve decidere e autorizzare, quanti euro devono essere trattenuti sull'indennità della Ds Agricola. i signori tre compari invece decidono loro stabilendo le trattenute a prezzo fisso. meditate gente meditate.

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  5. Come al solito tentano di demonizzare sui lavoratori tutto il male che hanno fatto e che hanno contribuito a fare a tutto il comparto forestale dopo che si sono e ancora continuano ad abbuffata di soldidelle deleghe sindacali e delle domande di disoccupazione.dopo che hanno distrutto tutto nn hanno il coraggio di dire che nn sanno più che pesci pigliare x quantomeno mettere delle pezze che non servirebbero a nulla.sarebbe ora di smetterla si farci prendere x i fondelli ed aprire gli occhi tutti quanti e fare gli scioperi contro di loro

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  6. Se fossimo un po piu' uniti e un po piu' intelligenti tutti i lavoratori forestali interessati ad un cambiamento che migliori la nostra indegna situazione lavorativa da ormai 30 anni, organizzeremmo il DISDETTA DAY ovvero scegliere un giorno e quel giorno fare tutti la disdetta sindacale in massa. Poi vedremmo se i sidacati si sveglierebbero.

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  7. Ci vogliono i fatti, mi rivolgo agli iscritti alla triade, siete VOI che li mantenete in vita, siete VOI i complici di tutto quello che fanno ed approvano, siete VOI che non vi lamentate direttamente con loro a consentire che tutto questo accada.

    Bello il discorso di Ingrassia, peccato che i fatti concreti dicano esattamente il contrario, esempio ultimo scorso il CIRL da loro approvato, ultima porcata in ordine di tempo.

    In questo blog si cerca di fare chiarezza, raccontando la verità, ma purtroppo la verità non viene percepita o accettata, addirittura travisata e utilizzata contro chi si ostina, come me, a ripetere le stesse cose.

    Giuseppe Spagnuolo.

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