23 marzo 2018

AGRICOLTURA IN SICILIA, IN FINANZIARIA L'ABOLIZIONE DELL'ESA. RABBIA DEI SINDACATI: "CONFRONTO SUBITO". ALTRO TEMA QUELLO DEI FORESTALI. I SINDACATI SOTTOLINEANO CHE "MANCA ANCORA UNA PROPOSTA DI RIORDINO DEL SETTORE


di Gaetano Luca La Mantia — 22 Marzo 2018
PALERMO. Corsa contro il tempo per la Finanziaria che il governo regionale si appresta a presentare all'Ars per l'analisi nelle commissioni e la votazione in aula. L'obiettivo è riuscire ad arrivare all'approvazione entro il 31 marzo, ma su alcuni punti della manovra si accende già lo scontro.

In particolare a far discutere è l’ipotesi di abolizione dell'Esa, l'ente sviluppo agricolo. Nelle intenzioni del governo c’è la messa in liquidazione in 120 giorni con le competenze che verrebbero dirottate all'assessorato regionale all'Agricoltura mentre il personale verrebbe trasferito in altri enti regionali.

Ma questa eventualità fa insorgere i sindacati. In una lettera inviata al presidente della Regione Nello Musumeci, i segretari generali di Flai, Fai e Uila, Mannino Manca e Marino e i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Pagliaro, Milazzo e Barone accusano il governo di immobilismo e chiedono un confronto su problemi che "si vanno sempre più aggravando. Chiediamo al presidente Musumeci di incontrarci al più presto per parlare di forestale, Consorzi di bonifica, Esa e Aras".

E lanciano l'ultimatum:"In assenza di convocazione il 27 marzo, a partire dalle 10, ci sarà un'auto-convocazione dei propri gruppi dirigenti davanti alla Presidenza della Regione. C'è stata in questi mesi una disponibilità al confronto degli assessori, dei direttori e dei funzionari - sottolineano - ma finora mancano del tutto le risposte concrete mentre ci sorprendono notizie come quella dell'intenzione di sopprimere l'Esa con il passaggio dei lavoratori alla Resais, senza che sia chiaro il ruolo e la funzione di questi lavoratori. Non si è peraltro andati avanti l'applicazione dell'accordo aziendale per omogeneizzare i trattamenti economici dei lavoratori nelle varie province".

Altro tema quello dei forestali. I sindacati sottolineano che "manca ancora una proposta di riordino del settore, si è ancora in attesa della direttiva per l'attuazione del contratto integrativo regionale, mentre aumenta il contenzioso con danno per le casse della Regione, non ci sono inoltre certezze in merito alle risorse disponibili (da bilancio ordinario e da fonte extraregionale) per lo svolgimento delle giornate di legge e per la tutela e valorizzazione del patrimonio boschivo".

I sindacati lamentano anche "la mancanza di interventi sulla crisi finanziaria dei Consorzi di bonifica. Stallo anche per quanto riguarda l'Aras, l'associazione regionale allevatori,i cui dipendenti non hanno ancora ripreso le attività".

Nel pomeriggio arriva la replica di Musumeci: “Il dono della memoria sembra avere abbandonato alcuni dirigenti sindacali dell’Isola. Altrimenti non si esprimerebbero “con sorpresa” sul tema relativo alle riforme di alcuni enti. Ne abbiamo parlato nei due incontri ufficiali tenuti alla Presidenza della Regione proprio in questi primi mesi. Sui forestali e i consorzi di bonifica ci confronteremo per una seria riforma, subito dopo la sessione di Bilancio".

Musumeci è categorico: "Sulla soppressione dell’Esa, la salvaguardia dei dipendenti e, finalmente, la loro valorizzazione non si torna indietro. Se qualcuno non lo ha ancora capito, la musica alla Regione è cambiata. E spero lo comprendano anche i vertici di Cgil, Cisl e Uil, coi quali finora ho mantenuto un rapporto di assoluto rispetto e ampia disponibilità. Basta con atteggiamenti strumentali e demagogici: ognuno si assuma la responsabilità delle proprie azioni. Io difendo i lavoratori, qualcuno ancora i posti di lavoro”.

La finanziaria, dunque, che ancora deve essere presentata all'Ars, si portà già dietro una lunga scia di polemiche. Tra i punti più caldi previsti nel testo anche la chiusura degli Iacp sostituiti da una sola agenzia per la casa con un unico cda ma che avrà però sedi distaccate in ciascuna provincia. Per far fronte all'emergenza abitativa il governo valuta di inserire contributi fino a 50 mila euro alle giovani coppie per comprare la prima casa con un budget di 10 milioni di euro per tre anni. Le coppie potranno ricevere fino al 25% della spesa da sostenere per l'acquisto della prima casa.

Tra le misure della Finanziaria è previsto anche che l'Irfis accorpi Crias e Ircac: un unico ente per amministrare circa 400 milioni di fondi regionali e garantire prestiti alle imprese e un biglietto unico per i trasporti pubblici a Palermo, Messina e Catania.

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Fonte: gds.it


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