20 ottobre 2017

REGIONALI SICILIA, MICARI ALZA I TONI: "PAGO LE GUERRE ROMANE A RENZI"



Affondo del candidato del centrosinistra contro i vertici di Mdp e Sinistra italiana che non hanno voluto l'intesa con il Pd e hanno fatto naufragare il "campo largo"
di EMANUELE LAURIA


20 Ottobre 2017
"NON vorrei che si stesse ripetendo una sorta di referendum in piccolo: il 4 dicembre ci fu una prova muscolare contro Renzi e a mio avviso si fece un danno al Paese, ora si sta facendo un'altra prova muscolare: non sarò io la vittima, le vittime questa volta saranno i siciliani". 

Il candidato alla presidenza della Regione, Fabrizio Micari, alza i toni dopo l'ultimo sondaggio di Demos, pubblicato stamattina da Repubblica, che vede un testa a testa fra Nello Musumeci (centrodestra) e Giancarlo Cancelleri (M5S) per la conquista della Regione e Micari invece attardato al terzo posto (15,7 per cento) e incalzato dal candidato della sinistra Claudio Fava. Per Micari, in sostanza, gli anti-renziani si stanno coalizzando contro di lui e il suo progetto politico.

Un affondo soprattutto ai vertici romani di Mdp e Si che non hanno voluto l'intesa con il Pd e hanno fatto naufragare il campo largo. Eppure i dirigenti locali di quei partiti erano stati i primi a convergere sul mio nome". E adesso, dice ancora Micari, "la sinistra a 15 giorni dal voto già esulta per un sorpasso di Fava ai miei danni che non ci sarà. "L'unico risultato di questa situazione  - afferma ancora il rettore - sarà quello di favorire un centrodestra che è un'armata Brancaleone in c'è gente che fa comizi inneggiando alla mafia o l'approssimazione enorme dei 5Stelle".

Secondo Micari, i sondaggi non sono attendibili perché "non tengono conto del peso delle formazioni locali e dell'effetto trascinamento delle liste". "La partita è apertissima", aggiunge il candidato che si spinge a parlare delle rilevazioni statistiche come di "un esercizio di manipolazione del voto".

"A inizio settembre, quando ero appena sceso in campo e dovevo colmare un gap di notorietà - dice - i risultati che favorivano Musumeci hanno determinato un notevole passaggio di ceto politico dal centrosinistra al centrodestra. E oggi le rilevazioni non attendibili rischiano di far passare il concetto che non possa vincere, alimentare un voto utile verso altre destinazioni o favorire l'astensionismo".

Fonte: palermo.repubblica.it




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