21 ottobre 2017

M5S INIZIA A CREDERE NEL SOGNO SICILIA. BEPPE GRILLO IN CAMPO A CATANIA NELLO STESSO GIORNO DI SILVIO BERLUSCONI


20 Ottobre Gabriella Cerami
Di Maio "accampato nell'isola", insieme all'ex comico l'ultima settimana ci sarà tutto lo stato maggiore. Compresi gli ortodossi Fico e Lombardi

"Chi può tra i nostri eletti venga a dare una mano in Sicilia. Anche solo un volantino fa la differenza". È una vera e propria chiamata alle armi, quella che Luigi Di Maio ha inoltrato via mail a tutti i parlamentari. M5s e centrodestra adesso si contendono la vittoria alle regioni del 5 novembre. Nel quartier generale di Giancarlo Cancelleri, i pentastellati iniziano a crederci: "Siamo a un passo, tutto dipenderà dall'ultima settimana di campagna elettorale". E infatti Beppe Grillo per il rush finale arriverà in Sicilia convinto di recuperare quel due percento che distanzia i pentastellati da Nello Musumeci, secondo il sondaggio realizzato da Demos.

Il leader M5s ha in programma almeno due piazze, Catania il 28 ottobre quando in contemporanea potrebbe esserci Silvio Berlusconi e la chiusura il 3 novembre a Palermo: "Siamo due buffoni uno contro l'altro. Bisogna vedere qual è quello vero e quale quello falso", dice Grillo a Trento dove va in scena il suo spettacolo. C'è chi parla anche di un colpo di scena, con un evento inaspettato. Se prima Alessandro Di Battista invitava tutti alla calma dicendo "è dura, è dura", ora le aspettative sono cambiate. Dall'altro lato nel centrodestra si è meno convinti di avere la vittoria in tasca dal momento che il brand M5s è presente sull'isola in modo forte con una grande capacità di traino. E in fondo cinque anni fa, alle ultime elezioni regionali, quelle del 2012 Musumeci era dato in vantaggio su Rosario Crocetta proprio di due punti e poi invece il risultato è stato ribaltato, il resto della storia è nota.

Il candidato Fabrizio Micari arranca in un centrosinistra diviso e si difende attaccando "i sondaggi, ultima puntata di un vero e proprio esercizio di manipolazione che è cominciato i primi di settembre e che sta proseguendo". I due poli di attrazione rimangono comunque 5Stelle e centrodestra e non è un caso se Beppe Grillo e Silvio Berlusconi potrebbero sfidarsi a Catania nello stesso giorno: il primo in piazza, l'altro probabilmente in teatro. Il dato politico è quello di una battaglia all'ultimo voto in una città come Catania dove il leader di Forza Italia tirò la volata finale a Gianfranco Micciché nell'anno del 61 a zero.

Vincere in Sicilia è talmente importante che Luigi Di Maio, sempre presente sull'Isola, lo spiega così: "Se andiamo al governo di questa Regione, potremo andare anche al governo del Paese, per una semplice ragione: se qui Giancarlo batte le ammucchiate, il Rosatellum è nato morto, perché è una legge che è progettata per favorire le ammucchiate. Noi possiamo battere le ammucchiate". Sull'isola nell'ultima settimana prima del voto del 5 novembre arriverà anche tutto lo stato maggiore del Movimento, compreso Roberto Fico, il numero uno degli ortodossi che adesso è tornato sul palco al fianco del candidato premier e che metterà la faccia Sicilia per dimostrare che il partito è unito. Sarà presente anche Roberta Lombardi, dicono, candidata presente della regione Lazio. E se anche lei sarà a Palermo il 3 novembre, dove ovviamente chiuderà Grillo, significa che i grillini iniziano a sentire l'aria di vittoria nella speranza che l'onda lunga parta dal sud per arrivare nel Lazio e a Palazzo Chigi.

Parte della squadra di Cancelleri deve essere ancora presentata, mancano le donne designate assessore. Intanto il candidato presidente ha annunciato il programma sulla sanità, tema delicato in Sicilia dove gran parte è in mano ai privati. I grillini propongono che sia la Regione Sicilia a pagare le visite mediche di chi si rivolgerà alle strutture private se non trova posto in quelle pubbliche a causa delle lunghe file. Concetto che ha fatto balzare qualcuno sulla sedia considerato che si parla dei privati. C'è chi cita la strategia di "un colpo al cerchio e uno alla botta", sintomo di una ricerca spasmodica di voti in un rush finale, dove si deve fare leva su quel 52% che vorrebbe astenersi. E infatti i big in prima linea hanno mandato anche una mail a tutti gli attivisti per sollecitare l'impegno per questa battaglia che fino a un po' di tempo fa sembrava impossibile da vincere.

Fonte: www.huffingtonpost.it





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