30 gennaio 2017

MEGA TRUFFA ALL’INPS SCOPERTA DALLA FINANZA, SMASCHERATI 191 FALSI BRACCIANTI, SEQUESTRATI TRENTA ETTARI DI TERRENI. VENTISEIMILA LE GIORNATE LAVORATIVE FITTIZZIE


I finanzieri della Tenenza di Patti in provincia di Messina dopo nove mesi di indagini ritengono di aver smascherato, in due distinte operazioni conclusesi nelle scorse settimane, un’ingente truffa, per oltre quattrocentomila euro, ai danni dell’I.N.P.S., scoprendo centonovantuno falsi braccianti ed individuando ben ventiseimila giornate lavorative fittizie.
Nel medesimo contesto sono stati sottoposti a sequestro trenta ettari di terreni, nei Comuni di Sant’Angelo di Brolo e Librizzi, per un valore di trecentomila euro in applicazione di un provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Messina, Monia De Francesco su richiesta del Sost. Proc. dott.ssa Roberta La Speme della Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Messina,

La prima attività ispettiva eseguita dalle Fiamme Gialle è stata avviata con l’obiettivo di accertare l’effettiva esistenza e la reale operatività di un’azienda agricola nel settore della coltura di frutta a guscio ed olivicolo operante nei Comuni di Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi e Sant’Angelo di Brolo.
Dopo una serie di minuziosi riscontri sono stati acquisiti molteplici gravi indizi idonei a dimostrare la fittizietà dei numerosi rapporti di lavoro instaurati tra il titolare della stessa azienda e ben cento braccianti dipendenti.
Nel corso dei controlli, inoltre, è emerso che undici di queste persone erano state assunte, in un periodo differente, anche da un’altra azienda agricola operante nella stessa zona e nel medesimo settore. Pertanto, gli accertamenti sono stati estesi anche a questa seconda ditta individuale, presso la quale sono stati individuati ulteriori novantuno lavoratori agricoli assunti con le medesime modalità illecite.
I finanzieri pattesi hanno scoperto che la truffa si concretizzava nell’instaurazione, soltanto sulla carta, di rapporti di lavoro in agricoltura a tempo determinato, i quali, nella realtà, non si realizzavano mai o solo in parte rispetto alle giornate lavorative dichiarate.
La truffa consisteva, secondo le accuse, nel costituire aziende senza alcuna struttura organizzativa, né capacità economiche tali da giustificare l’assunzione di numeri così elevati di dipendenti, presentando all’I.N.P.S. denunce aziendali contenenti dati non veritieri come, ad esempio, disponibilità di terreni superiori a quelle effettive.
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di Manlio Viola
29 Gennaio 2017
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