26 dicembre 2017

VIA LIBERA ALLE ASSUNZIONI DI ESTERNI ALLA REGIONE, ARRIVA DA ROMA LA PROROGA ALL’APPROVAZIONE DEL ‘CONSOLIDATO’



26/12/2017
Due commi inseriti nella legge di bilancio nazionale, ultimo atto di queste Camere che in settimana andranno a scioglimento, sblocca la situazione siciliana ingarbugliata per effetto della mancata approvazione, da parte del precedente governo e del precedente Parlamento, del bilancio consolidato.
Un mancato adempimento senza precedenti che impediva il ricorso ai dirigenti generali esterni, ai consulenti e impediva la formazione dei gabinetti degli assessori se non utilizzando personale interno. Un blocco non da poco per le politiche di un governo, qualunque governo, che vuole avvalersi di qualsiasi professionalità non selezionata dentro la Regione come è normale che accada in misura ben definita dalla legge.

A sbloccare la situazione, grazie anche all’impegno posto in essere dall’onorevole Stefania Prestigiacomo che ha spinto sulle esigenze regionali che erano state rappresentate al governo, sono stati i commi 459 e 459 bis della legge nazionale di bilancio che hanno recepito in toto le richieste che erano arrivate dalla Sicilia.

In realtà questo specifico aspetto è affrontato in un solo passaggio del comma 459 bis che recita “Nell’ipotesi dell’insediamento del governo regionale successivamente alla scadenza del 30 settembre2017 prevista per l’approvazione del bilancio consolidato 2016, il termine per l’approvazione dei documenti contabili e l’applicazione delle relative sanzioni è rinviato al 31 marzo 2018”. Di fatto è questa la situazione siciliana, un governo che si è insediato dopo il termine posto per l’approvazione del consuntivo e che non ha trovato questo adempimento ottemperato.

Il Parlamento ha, quindi, riconosciuto che il governo della Regione e questo Parlamento sono ‘incolpevoli’ e ha dato loro tempo per riparare sbloccando la situazione di paralisi che si era ingenerata.

Ma i due commi in questione vanno anche oltre e aprono margini di manovra per il governo sia in tema di investimenti che di spesa rivedendo in parte gli accordi assunti fra Stato e Regione con il precedente Governo ammettendo che ci sono passaggi che non funzionano ne normativamente ne fiscalmente ne amministrativamente.

Così il comma 459 apre allo sforamneto dei tetti di abbattimento della spesa liberando le risorse per le ex Province: “Sono esclusi dal computo della riduzione della spesa corrente del 3 per cento annuo, di cui all’articolo 1, comma 510, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, gli oneri, a carico del bilancio della Regione siciliana destinati ai liberi consorzi del relativo territorio, di almeno 70 milioni di euro annui aggiuntivi rispetto al consuntivo 2016, di cui al punto 4 dell’Accordo fra il Governo e la Regione siciliana sottoscritto in data 12 luglio 2017”.

Allo stesso modo vengono liberate le spese per l’assistenza ai disabili gravi e gravissmi: “Sono, altresì, escluse dal predetto computo le spese sostenute dalla Regione per l’assistenza ai disabili gravi e gravissimi e in generale non autosufficienti, ad integrazione delle risorse erogate per tale finalità dallo Stato”.

Le disposizioni sono articolate e riguardano anche la revisione dei mutui e del debito regionale “Sono inoltre escluse le maggiori spese per il servizio del debito sostenute nel 2017 rispetto all’anno 2016 derivanti dalla rimodulazione dei mutui effettuata nel 2015, nonché le spese per le quote interessi delle anticipazioni di liquidità di cui agli articoli 2 e 3 del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64”.

Infine le norme per gli investimenti che permetteranno scelte politiche al governo siciliano: “Dal 2018 al 2022 la Regione siciliana si impegna a riqualificare la propria spesa attraverso il progressivo aumento degli investimenti incrementando gli impegni complessivi per gli investimenti in misura non inferiore al 2 per cento per ciascun anno rispetto all’anno precedente”

“Sono state accolte tutte  le richieste del Governo siciliano – commenta con un pizzico di orgoglio l’assessore all’Economia Gaetano Armao – di modifica dei vincoli sui prossimi esercizi causati dagli accordi conclusi dal precedente governo regionale, come la proroga per l’approvazione del bilancio consolidato, con sospensione delle sanzioni meritate da chi ci ha preceduto. E’ l’effetto di un rinnovato dialogo che si è aperto tra Palermo e Roma, basato sulle ragioni della Sicilia e che ci consentirà di riaprire il negoziato in materia finanziaria”.

“Un ringraziamento – aggiunge – allo speciale impegno di Stefania Prestigiacomo. Abbiamo cominciato la virata nei rapporti tra Sicilia e Stato. Chiederemo l’attuazione dell’autonomia finanziaria prevista dallo Statuto per restituire dignità ai siciliani. Ma – avverte – dovremo avere carte in regola”.

Ora tocca all’assemblea regionale siciliana completare i propri organi e in particolare le commissioni per avviare la trattazione dell’esercizio provvisorio approvato dalla giunta sabato 23 dicembre e che approderà domattina alla presidenza dell’Ars
di Manlio Viola

Fonte: palermo.blogsicilia.it


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