03 agosto 2017

CASABOLI NON C'E' PIU', E’ BRUCIATO TUTTO…BASTARDI!


03 Agosto 2017
Casaboli non c’è più. E’ sparito. Per sempre. Un bosco di quasi mille ettari è andato in fumo. Per rinascere ci vorranno decine di anni. E il danno, oltre a quello ambientale, si aggira intorno ai 22 milioni di euro. I piromani hanno vinto. I “bastardi”, come li definiamo nel nostro titolo forte, hanno ottenuto quello che volevano. Le fiamme, nel perfetto piano criminale, sono divampate a metà pomeriggio. Quando è già tardi per permettere ai mezzi aerei di intervenire. Infatti non si è visto nessun Canadair; solo due elicotteri che hanno potuto effettuare qualche lancio prima di rientrare alla base perché sorpresi dal tramonto. Sul posto ci sono gli uomini della Forestale. Ma loro possono davvero fare poco. Controllano da terra. Poi nient’altro. Non hanno i mezzi per contrastare un fenomeno, quello degli incendi causati dai piromani, troppo più grande di loro.
“L’ennesima dimostrazione del fallimento di questo Governo che ha permesso tutto questo”, dice un arrabbiatissimo Totò La Corte, segretario provinciale del sindacato Snaf. Sono quattro i fronti di fuoco che si sono estesi rapidamente: due da oltre 3,5 chilometri; gli altri due di un chilometro ciascuno. Le fiamme hanno divorato tutto, non lasciando scampo ad un bosco creato dall’uomo decine di anni fa e distrutto dall’uomo oggi. I piromani ci avevano provato già qualche paio di anni fa, ma l’intervento della Forestale aveva impedito che venisse distrutto uno dei pochi polmoni verdi rimasti nel monrealese.
Oggi il piano criminale si è compiuto. Da Valle Sasizza, Valle Strigliaporci, Cresta, Valle Corta, tutto è andato in fumo. Addio alla vegetazione composta da grandi alberi di pino, sia domestico che d’Aleppo, lecci e quercie. Per non parlare della macchia mediterranea, con l’euforbia nana, l’erica multiflora, le ginestre, il colchico, l’asfodelo e i muscari. E chissà quanti cinghiali, daini e caprette tibetane saranno morte nel rogo. Oggi è un giorno molto triste. Non solo per Monreale, ma per tutta la Sicilia.

La foto per gentile concessione di Cristiano Drago








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