05 marzo 2016

ALLARME SULLE MADONIE PER LA PROCESSIONARIA DEL PINO. CHE FARE? PER EVITARE DI PERDERE IL PATRIMONIO BOSCHIVO BISOGNA FARE APPELLO A TUTTI COLORO CHE POSSONO INTERVENIRE AFFINCHÉ, SI POSSA AFFRONTARE IL PROBLEMA IN MODO SERIO E CONCRETO


Cronaca

Allarme sulle Madonie per la processionaria del pino. Che fare?




Per evitare di perdere il patrimonio boschivo bisogna fare appello a tutti coloro che possono intervenire affinché, si possa affrontare il problema in modo serio e concreto.




Allarme sulle Madonie per la processionaria del pino un parassita che sta mettendo a rischio la salute delle nostre pinete. A chi in questo periodo percorre le strade di montagne delle Madonie, sulla strada che porta a Piano Battaglia o verso Geraci Siculo, non può sfuggire che su alcuni rami di pino vi sono dei veri e propri bozzoli, causati appunto da questo parassita. Si tratta di un bruco, (Thaumetopoea pityocampa), che deve il suo nome alla caratteristica abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di “processione”.

Questo bruco si trova nelle regioni temperate dell’Europa meridionale, nel vicino Oriente e perfino nell’Africa settentrionale. È uno degli insetti più distruttivi per le foreste, capace di privare di ogni foglia vasti tratti di pinete durante il proprio ciclo vitale. Le pianta più colpita è il pino (in particolare il pino nero e il pino silvestre). La processionaria è attiva solo durante il periodo primaverile o autunnale, dal momento che trascorre i caldi mesi estivi come bozzolo seppellito sotto terra. Le falene iniziano a emergere dal suolo nel mese di agosto, trascorso qualche giorno iniziano la ricerca di piante adatte per deporre le uova. Ogni femmina produce un “ammasso” di uova che viene fissato ad un ago dell’albero ospitante, dopo almeno 4 settimane nascono le tipiche larve, in poco tempo, spogliato completamente un ramo, si muovono in fila alla ricerca di nuovo nutrimento.

Verso novembre formano un nido sericeo dove affronteranno l’inverno. L’attività riprende in primavera e le processionarie, in genere verso la fine di maggio, si dirigono in un luogo adatto per tessere il bozzolo. Trovato il posto ideale, lì si interrano ad una profondità variabile di circa 15 cm. Lo stato di crisalide ha durata di circa un mese, ma può prolungarsi anche per uno o più anni. L’insetto, raggiunto la maturità e avvenuta la metamorfosi, durante il mese di luglio esce dal bozzolo.

la femmina, una falena con ali di 3-4 cm vola alla ricerca della pianta più adatta per la deposizione delle uova e il ciclo ricomincia. “Questi simpatici animaletti stanno attaccando le nostre pinete, distruggendo intere colonie di pini secolari e mentre accade questo le amministrazioni locali “dormono” o al massimo impongono di abbattere gli alberi infetti, modificando di fatti i nostri panorami e trascurando le conseguenze che può avere sulla salute dell’uomo e degli animali domestici il contatto con questi insetti. Per evitare di perdere il patrimonio boschivo bisogna fare appello a tutti coloro che possono intervenire affinché, si possa affrontare il problema in modo serio e concreto. 


05 Marzo 2016
http://www.cefalunews.net/cn/news/?id=48838




Allarme a Enna per la presenza della "processionaria" parassita pericoloso anche per l'uomo, a breve un incontro con il Corpo Forestale per capire se hanno competenze in merito

Sperlinga. Gli alunni della «alighieri» denunciano il rischio di infestazione della processionaria alla villa. I ragazzi sperano che gli agenti del distaccamento di nicosia del corpo forestale effettuino un sopralluogo e che conseguentemente il comune disponga un intervento di bonifica

In occasione della festività del 25 aprile, in tanti per la gita fuori porta hanno scelto uno dei luoghi più incantevoli del parco dell'etna, la pineta di adrano. In tanti hanno notato che la pineta è sotto attacco della famigerata processionaria, il nemico numero uno dei pini

Etna, il Presidente degli agronomi sulla processionaria. parco agisca anche su burocrazia e fruibilità. Ogni anno il vero problema sembra essere sempre la manodopera da impiegare. Penso che potrebbero farlo gli operai della forestale quando non hanno un grande lavoro, anticipando una delle idee che metterebbe sul piatto in un eventuale incontro con il parco dell'Etna

Processionaria dei pini. Adottata tecnica innovativa








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