29 agosto 2015

PARCO DELL’ETNA: ESEGUITO L’INTERVENTO PER LA SALVAGUARDIA DELLE QUERCE SECOLARI DI MONTE EGITTO. I LAVORI PROGETTUALI SONO STATI ESEGUITI DA MAESTRANZE FORESTALI BRONTESI, SOTTO LA SOVRAINTENDENZA IN LOCO DI CARMELO COSTANZO


Parco dell’Etna: eseguito l’intervento per la salvaguardia delle querce secolari di Monte Egitto





Sono arrivati alla fase conclusiva i lavori per la salvaguardia delle splendide querce secolari di Monte Egitto, tra le più significative e apprezzate emergenze naturalistiche del Parco dell’Etna. Come concordato nel protocollo d'intesa tra il Parco, l'Azienda Sviluppo Rurale Territoriale (ex Azienda Regionale Foreste Demaniali) di Catania, il Servizio 9 Forestale, l'associazione Giacche Verdi di Bronte e la fondazione tedesca "Manfred Hermsen", è stato realizzato l'intervento selvicolturale di taglio di alcuni pini da rimboschimento che circondavano le querce, per consentire il passaggio della luce fondamentale per la vita degli alberi centenari che si trovano all'interno del conetto vulcanico "Monte Egitto", sito "Rete Natura 2000 "Sciare di Roccazzo della Bandiera", in territorio di Bronte, riserva integrale di Parco e Core Zone dell'area iscritta il 21 giugno 2013 nel Patrimonio dell'Umanità. Particolarmente soddisfatta la presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia: “La conclusione dell’intervento contribuisce alla conoscenza e a una più ampia fruizione delle querce di Monte Egitto, straordinario patrimonio naturalistico del Parco. Questi affascinanti patriarchi hanno pienamente meritato tutta l'attenzione e le cure che il nostro ente, le istituzioni, l'università, il mondo scientifico e le associazioni hanno messo a disposizione per tutelarle e valorizzarle". Per Antonino De Marco, dirigente dell’UPA (Ufficio Provinciale di Catania) dell’Azienda Sviluppo Rurale Territoriale, l’intervento “è una risposta importante a chi pensa che mantenere lo status quo del territorio sia la strada maestra. L’intervento realizzato a Monte Egitto dimostra che indirizzare ogni azione forestale di modifica in modo garbato e corretto e in collaborazione fattiva con il Parco e altri enti, come è avvenuto in questo caso, può e deve essere invece la direzione da seguire”. Ma vediamo adesso come si è svolto l’intervento. Dando seguito agli impegni assunti con la sottoscrizione del protocollo d’intesa, l’Ufficio Provinciale di Catania dell’Azienda Sviluppo Rurale Territoriale aveva approntato il progetto esecutivo, coordinato dal dirigente Antonio Grasso. I lavori progettuali sono stati eseguiti da maestranze forestali brontesi, sotto la sovraintendenza in loco di Carmelo Costanzo. Essi hanno preliminarmente riguardato (per un lunghezza complessiva di circa m 2.000) il ripristino e in parte la manutenzione dell’esistente rete di sentieri, per agevolare e mettere in sicurezza il transito pedonale di cantiere. Successivamente, si è provveduto all’esecuzione dei tagli di diradamento della piante di Pino dominanti le querce secolari. In particolare, sulla scorta delle indicazioni dello studio preliminare effettuato dall’Associazione Nazionale Giacche Verdi di Bronte e dalla Fondazione Manfred-Hermsen-Stiftung, si è operato direttamente attorno e a beneficio di una trentina di monumentali esemplari di roverella - le bellissime querce secolari - , eliminando più di un centinaio di piante di pino che li avevano letteralmente “assediati”, compromettendone seriamente e nell’immediato futuro la sopravvivenza. Con somme proprie (circa 20mila euro), il Parco aveva inoltre avviato un monitoraggio scientifico del sito - sia per gli aspetti forestali, che per qualli relativi all’avifauna - affidandolo all'Accademia Italiana di Scienze Forestali. Contestualmente, i dirigenti del servizio 9 Forestale dell’Azienda Sviluppo Rurale Territoriale di Catania Agatino Sidoti e Giuseppe Campo stanno realizzando il monitoraggio della fauna entomologica, con riferimento agli insetti che vivono esclusivamente nel legno morto delle piante secolari. I lavori saranno ultimati nei prossimi giorni con l’allontamento delle piante tagliate. Il progetto, originariamente proposto a valere sui fondi della misura 226 del PSR 2007-2013, per la manifestata impossibilità di finanziamento comunitario è stato comunque successivamente rimodulato per essere quindi finanziato grazie a dei fondi residui del bilancio regionale relativi al PAR - FAS. 

28 Agosto 2015
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