28 agosto 2015

LA NUOVA PROTESTA DEI FORESTALI DEL NISSENO. «ARRETRATI E RITORNO AL LAVORO». SI TEME ANCHE PER L'NDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE


La nuova protesta dei forestali «Arretrati e ritorno al lavoro»


Ieri mattina il «sit-in» nella sede provinciale dell'Azienda foreste dei lavoratori che attendono il completamento dei turni del 2015


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Protesta di un gruppo di forestali che ieri mattina si sono recati nella sede provinciale dell'Azienda foreste demaniali della Regione Siciliana di via Gibil Gabib per rivendicare il pagamento dell'ultima tranche di lavoro di 14 giorni, che attendono ormai da mesi, e per chiedere il completamento dei turni di lavoro del 2015. Una trentina i lavoratori addetti alla manutenzione forestale, quasi tutti di San Cataldo, sono scesi dunque sul piede di guerra, esasperati dai ritardi ormai cronici della Regione e timorosi di non poter completare i turni annuali previsti per le tre fasce (151,101 e 78 giorni) con la conseguenza di veder sfumare anche le indennità di disoccupazione.
http://ars.telpress.it/news/2015/08/27/201508270021751897920.JPG «La cosa che più ci preme - sottolinea il portavoce del gruppo Claudio Falzone - è di tornare prima possibile al lavoro per completare i turni e garantire così anche la disoccupazione. Pazienza se non vi è sicurezza sui tempi dei pagamenti, la priorità è quella. Quest'anno stiamo vivendo nella massima incertezza ed è arrivata l'ora che venga fatta chiarezza perché non si possono lasciare centinaia di famiglie in queste condizioni. Ci sentiamo abbandonati specie dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che non hanno saputo perorare la nostra causa». Nel Nisseno, si contano forestali divisi in tré fasce (centocinquantunisti, centounisti e settantottisti) distribuiti in quattro distretti (Zona Nord, Zona Sud, Vallone e Mazzarino); questa'anno, i centocinquantunisti hanno portato a casa 65 giorni di lavoro e i centounisti appena 14, mentre i settantottisti non sono stati addirittura ancora impiegati. Giunti alla fine di agosto, è chiaro che le loro paure comincino ad essere più che fondante e il loro malessere si manifesti. Alle loro preoccupazioni ha provato a rispondere Pietro Moccia, uno dei dirigenti provinciali dell'Azienda foreste demaniali: «Per quanto riguarda il lavoro di competenza dei nostri uffici - ha spiegato - abbiamo fatto e facciamo tutto quanto è in nostro potere per sbloccare la situazione; il nostro dirigente capo ha più volte sollecitato il pagamento delle spettanze, che ci auguriamo possano essere pagate al più presto. Per il completamento dei turni, invece, abbiamo lavorato in maniera serrata sino a Ferragosto per presentare i progetti, uno per un ammontare di SOOmila euro circa e un altro di oltre 1 milione di euro, al Dipartimento Sviluppo rurale e territoriale dell'assessorato regionale all'Agricoltura per garantire il ritomo al lavoro. Tutto sta ora alla Regione e alla disponibilità dei fondi». Una problematica quella dei forestali che probabilmente si avvia verso una fase critica di cui la protesta di ieri potrebbe essere solo un'avvisaglia, specie se si considera che, diversamente da un tempo, a causa della crisi, questo impiego costituisce l'unica fonte di reddito per un numero elevato di famiglie, che garantisce introiti annui che vanno dai 13mila euro lordi circa (disoccupazione compresa) per i centocinquantunisti ai 6mila euro lordi circa per i settantottisti. 
SALVO MILAZZO

27 Agosto 2015








1 commento:

  1. Caro Presidente Crocetta si metta nei nostri panni,campi con 6 mila euro l'anno è mi dica come tirare avanti.Siamo da trent'anni precari grazie per il lavoro che non ci date.Un precario 78ista

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