29 agosto 2015

FORESTALI SUL PIEDE DI GUERRA PER LA MANCATA CORRESPONSIONE DEGLI STIPENDI. LA BUROCRAZIA PENALIZZA MIGLIAIA DI PERSONE



FORESTALI SUL PIEDE DI GUERRA PER LA MANCATA CORRESPONSIONE DEGLI STIPENDI

 «La burocrazia penalizza migliaia di persone


 

Non c'è pace per i forestali siciliani e, agrigentini in particolare. Millecinquecento persone, della nostra provincia, non hanno ricevuto ancora lo stipendio maturato negli scorsi mesi di maggio e giugno. Una vera e propria beffa se si pensa che a luglio scorso, l'Azienda delle Foreste aveva avvisato gli stessi lavoratori che a giorni sarebbero avvenuti gli accreditamenti delle somme. Ma purtroppo, come avviene ormai da sempre in questa categoria, le promesse non sono state mantenute. Il risultato è che tutti i lavoratori e le loro famiglie sono sul lastrico, non potendo acquistare nemmeno i generi di prima necessità. Una situazione che non è più sostenibile è che conferma l'immobilismo che si registra alla Regione siciliana. I sindacati di categoria si sono autoconvocati a Palermo con una larga rappresentanza dei lavoratori, ma non hanno ricevuto nessuna risposta visto che non c'era ne l'assessore regionale al Bilancio, ne tantomeno i funzionari e i dirigenti. «Siamo alle solite - dice il segretario provinciale della Fai Cisl Stefano lacono - per un problema prettamente burocratico, migliaia di lavoratori sono stati lasciati senza lo stipendio. Una situazione molto delicata perché in questo modo, la gente è in preda alla disperazione». Che il momento sia già difficile per se è un dato di fatto, se poi anche se per poco tempo si riesce a trovare un'occupazione questa non viene retribuita regolarmente, possiamo dire di essere dawero alla «frutta». «Ci auguriamo - continua Stefano lacono - che quantomeno nelle prossime settimane l'impegno della Regione, compresa la mensilità di luglio che nel frattempo è maturata, venga mantenuto. Già a inizio di questo mese, avevamo scritto al prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, il quale aveva preso a cuore la questione. Se il problema non dovesse risolversi in poco tempo, torneremo a chiedere l'intervento del massimo responsabile dello Stato in provincia». 
Gaetano  Ravanà

28 Agosto 2015








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