30 novembre 2014

NUOVI ORIENTAMENTI PER GLI AIUTI DI STATO NEL SETTORE AGRICOLO E FORESTALE E NELLE ZONE RURALI 2014-2020 ESEMPLIFICATI NELL'ACRONIMO



Gli "aiuti di Stato" arrivano da Bruxelles


Unione Europea: nuove regole su Ogm, via libera ad Aber e Gl e sono già pronte le modifiche ai fondi Pac


Con il passaggio da Ue15 a Ue28, la superficie agricola utilizzabile è aumentata di 145 milioni di ettari con un aumento del 19% della produzione per un totale di 355,8 miliardi di euro. Il Paese europeo che più contribuisce alla produzione agricola è la Francia, seguita da Germania, Italia e Spagna


 


Agricoltura, silvicoltura e aree rurali hanno nuovi "aiuti di Stato" grazie all'impegno della Commissione europea che ne ha definiti di nuovi, aggiornando i termini e rivedendo i parametri. In questo modo gli Stati sapranno in che modo potranno sostenere i propri settori nell'ambito dell'iniziativa della Commissione Sam (State Aid Modernisation) per la crescita e la competitività nell'Ue adottando nello specifico un nuovo regolamento di esenzione per categoria agricola (Agricultural Block Exemption Regulation-Aber) e nuovi orientamenti per gli aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014-2020 esemplificati nell'acronimo "GL".
Grazie ad Aber sarà possibile concedere categorie particolari di aiuti di Stato ai settori agricoli e forestali e nelle aree rurali, senza previa notifica alla Commissione, mentre attraverso il GL si potranno fissare criteri generali che saranno utilizzati dalla Commissione nella valutazione della conformità di un aiuto rispetto al mercato interno. Con entrambe le norme sarà quindi possibile sostenere la promozione della crescita sostenibile intelligente e inclusiva, incoraggiando misure di aiuto più efficaci e concentrando i controlli della Commissione sui casi con il maggiore impatto sulla concorrenza. «Queste nuove regole - dice il commissario per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale DacianCiolos - dovrebbero migliorare l'efficienza in materia di aiuti di Stato, accelerando le procedure di approvazione e riducendo la burocrazia per le autorità pubbliche che si occupano di aiuti di Stato nel settore agricolo. Tali miglioramenti dovrebbero quindi consentire ai potenziali beneficiari di sfruttare gli aiuti degli stati più in fretta». Un'altra importante norma che arriva da Bruxelles è quella che riguarda gli OGM. La Commissione ambiente dell'Europarlamento infatti, da dato il via libera alla nuova normativa che prevede la possibilità per i 28 Stati membri di limitare o bandire la coltivazione di Organismi geneticamente modificati sul proprio territorio anche se autorizzata a livello Ue. La novità rispetto al testo iniziale è l'inserimento, nell'elenco delle motivazioni alle quali possono ricorrere gli Stati membri per imporre lo stop agli Ogm, del criterio "ambientale".
Il nuovo testo della normativa che dà la possibilità ai singoli Stati membri di limitare o bandire la coltivazione di Organismi geneticamente modificati sul proprio territorio e proposto dalla relatrice belga, FrédériqueRies. Il criterio "ambientale" aggiunto dalla commissione del Parlamento europeo tra quelli che possono essere invocati per applicare uno stop nazionale agli Ogm, si aggiunge a quelli socioeconomici, di uso dei terreni e pianificazione urbana già contemplati dalla norma. Marco Contiero, direttore per le politiche agricole di Greenpeace Ue, ha colto con entusiasmo l'avvio di questa norma. «I parlamentari europei - dice Contiero - hanno radicalmente migliorato il testo precdente che era stato fortemente influenzato dalla linea pro Ogm del governo britannico. Mi voglio complimentare con gli eurodeputati perché, finalmente assicurano ai cittadini europei un agricoltura e un ambiente privi di Ogm». Le istituzioni comunitarie hanno mostrato quindi, particolare attenzione al settore agricolo in quanto svolge un ruolo chiave nell'attività economico produttiva dell'Unione europea. L'agricoltura favorisce, la coesione sociale e territoriale svolgendo un compito determinante nell'assicurare la sopravvivenza delle campagne, luoghi di vita, lavoro e svago. Per questa sua importanza globale, l'Unione europea ha definito un modello europeo che trova la sua ragione di essere nell'eterogeneità e multifunzionalità della superficie agricola utilizzabile che attualmente è del 47% del territorio dei 28 stati aderenti all'Unione Europea. Con il passaggio da Ue15 a Ue28, la superficie agricola utilizzabile è aumentata di 145 milioni di ettari con un aumento del 19% della produzione per un totale di 355,8 miliardi di euro. Il paese europeo che più contribuisce alla produzione agricola è la Francia, seguita da Germania, Italia e Spagna. L'attività agricola europea è disciplinata dalla Politica agricola comune (Pac): un pacchetto normativo in continua evoluzione perché periodicamente viene adattato al contesto e alle sfide che pone l'economia. La Pac ruota attorno a due pilastri finanziari: il primo prevede meccanismi di sostegno ai mercati e aiuti diretti alle imprese finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga) e il secondo è finalizzato all'applicazione delle misure di sviluppo rurale attraverso un cofinanziamento a carico del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). Questi aiuti disaccoppiati sono diventati, in realtà, un pagamento fisso e unico affinché vi sia stabilità dei redditi del comparto agricolo.
F. m.

29 Novembre 2014







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