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Zaia boccia il Tfr in busta: danno per tutti
«Il Tfr in busta paga è una sparata paurosa che mette in difficoltà le aziende quindi, di conseguenza, i lavoratori, e che crea problemi di liquidità ed un sacco di guai». Così il presidente del Veneto Luca Zaia interviene sulla proposta del governo.
«La verità - ha spiegato il Governatore, soffermandosi fra gli altri temi sulla situazione economica italiana - è che dobbiamo dare più soldi in busta paga al lavoratore, questa è la vera sfida, e non fare uscite così demagogiche e populiste».
Zaia, citando una delle riforme care al premier Matteo Renzi, si è detto inoltre contrario ai "vantaggi" dati alle Regioni a statuto speciale di non rispettare i costi standard: «A Roma si predica bene e si razzola malissimo, vergognosamente male, nel senso che - spiega il Governatore - per la modifica del Titolo V della Costituzione, a Roma si è avuto il coraggio di votare un provvedimento, che per fortuna dovrà essere rivotato, nel quale si dice sì ai costi standard, che è il nostro cavallo di battaglia, ma no alla loro applicazione alle Regioni a statuto speciale. Il che vuol dire che la Sicilia resterà con i 22 mila forestali di oggi mentre il Veneto ne ha 400. E rimarrà così anche tutto il resto».
«Lo Stato sta facendo morire le nostre imprese e la nostra gente», ragiona Zaia, che usa parole di grande stima per il Segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini. «Matteo, quello giusto come diciamo noi, ha preso a cuore la partita della Lega, una Lega da 3% che oggi il segretario federale ha portato a oltre l'8%. Io che lo conosco, posso dire che è "sul pezzo", è una persona che lavora col cuore, ha una bella squadra. Stupiremo tutti con effetti speciali perché abbiamo delle partite importanti che sono: lo stop a Mare Nostrum, e poi la rivolta fiscale, che non abbiamo abbandonato. Infine, ricorda Zaia, la problematica dell'indipendenza che «non riguarda solo il Veneto».
03 Ottobre 2014
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interpellanza dell'on. giovanna negro (lega nord)
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