05 ottobre 2014

PRESIDENTE CROCETTA, MA A QUANDO I FORESTALI PER LA PREVENZIONE DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO? SE LI RICORDA QUESTE PROMESSE? NON CI SONO PER NESSUN MOTIVO LE CONDIZIONI PER LICENZIARE I LAVORATORI DEL COMPARTO




Presidente Crocetta, ma a quando i forestali per la prevenzione del dissesto idrogeologico?
Se li ricorda queste promesse?

Non ci sono per nessun motivo le condizioni per licenziare i lavoratori del comparto tutto





Presidente Crocetta, dal bollettino ufficiale di allerta della protezione civile, abbiamo visto che in tutta la Sicilia c'è un elevata criticità di rischio idrogeologico. Per l'ennesima volta Le ricordiamo che frane e alluvioni costano alla Sicilia 400 mln l’anno; che su 424 lavori solo 175 ultimati, un terzo dei fondi stanziati su un totale di 600 mln. In un momento di crisi come questo, si preferice spendere di più per riparare, anzichè per la prevenzione. Le inchieste della magistratura ci insegnano che le opere a maggiore compatibilità ambientale costano meno. Questo è il periodo più brutto per quanto riguarda frane, smottamenti, valanghe di fango, alluvioni crolli strutturali e così via. Una delle cause è la mancata manutenzione da parte dell'uomo soprattutto nelle aree montane in abbandono dove non si esercitano più le tradizionali attività agricole e forestali, dei torrenti, delle strade, dei corsi d'acqua ecc.

Legambiente. Ecco alcuni interventi essenziali di prevenzione: 

Riprofilature: riduzione dell'inclinazione del pendio per mezzo dell'allontanamento di materiale e quindi costruendone artificialmente il profilo (che può essere con angolazione costante o a gradoni);
Allontanamento di massi pericolanti: si può pensare di intervenire su un versante allontanandone le parti più pericolose e più difficilmente stabilizzabili, come dei blocchi pericolanti, facendo però attenzione che l'intervento per rimuoverli non sia di danno al resto del versante (come può avvenire facilmente ad esempio utilizzando dell'esplosivo);
Riduzione dell'erosione al piede del versante da parte dei corsi d'acqua: questi interventi sono finalizzati a ridurre l'effetto dannoso che ha l'erosione nei confronti della stabilità del pendio; tali interventi possono essere:
Sistemazioni idraulico-forestali, che si dividono in:
rimboschimento: dal momento che gli apparati radicali delle piante sono in grado di conferire al terreno maggiore coesione e resistenza agli sforzi di taglio, è possibile utilizzare questa tecnica per prevenire fenomeni franosi;
opere di drenaggio superficiale, cioè quelle opere in grado di allontanare l'acqua piovana che andrebbe ad erodere il terreno; alcuni esempi sono le canalette superficiali (canali disposti lungo la linea di massima pendenza sul corpo della frana) e i fossi di guardia (fossi longitudinali alla frana posti immediatamente sopra la parte superiore);
opere di drenaggio profondo, in grado di allontanare l'acqua nel sottosuolo; interventi di questo tipo sono trincee, pozzi e gallerie drenanti.
In caso di terreni rocciosi si può intervenire anche con tiranti, bulloni o chiodi infissi nella roccia che quindi possano sostenere la massa.
Interessante anche la relazione sulla difesa del suolo della Prof.ssa M. Elisa De Renzo. Link

Presidente, questi lavori possono essere fatti dai lavoratori forestali.
Lei si è vantato per aver risparmiato sui lavoratori forestali decurtando le buste paga. Perchè adesso non vuole risparmiare sulla prevenzione del territorio usando benissimo gli operai del comparto forestale? Eh, Perche?




Pensate a mantenere le promesse che avete fatto e non a mandare a casa i lavoratori!!!!!!!!!!


ASSESSORE LO BELLO: NOI ABBIAMO 25 MILA LAVORATORI CHE POSSONO CONTRIBUIRE A LAVORARE SUL DISSESTO IDROGEOLOGICO

MARIELLA MAGGIO EX SEGRETARIA DELLA CGIL (OGGI PARLAMENTARE REGIONALE DEL PD): I FORESTALI PER LA SICUREZZA E LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO



ENTRO MARZO L'OK DEL CIPE AL PIANO INTERVENTI DA 5 MILIARDI PRESENTATO 











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