25 ottobre 2014

ANCORA POLEMICHE PER IL DISBOSCAMENTO DI EUCALIPTI "L'AZIENDA FORESTALE DECIDE DI VENDERE GLI ALBERI AD UNA SOCIETÀ TEDESCA CHE POSSIEDE UN CENTRALE DI BIOMASSA A DITTAINO AL FINE DI FARE CASSA. EPPURE A PALAZZO D'ORLEANS È PROTESTA CONTRO IL MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLE FAMOSE 78 GIORNATE. DOVE SONO FINITI I SOLDI RACIMOLATI GRAZIE AI TAGLIABOSCHI? "


Mussomeli


«Col taglio degli alberi hanno violato le leggi»


Mussomeli. r. m.) Ancora polemiche per il disboscamento di eucalipti in atto da parte di una società che, regolarmente autorizzata dalla Regione, continua a tagliare alberi in provincia. Di ieri l'intervento dell'associazione "Terre di Manfredi" che scrive: "L'entroterra nisseno si fa sempre più deserto. Ettari di boschi, composti prevalentemente da eucalipti utilizzati negli anni '50 -'60 per il rimboschimento, sono stati destinati all'abbattimento da parte di una società estera, generando polemiche sulle scelte effettuate, sulle ripercussioni ambientali e sulle eventuali violazioni della normativa regionale in ambito forestale".
"Stando a quanto previsto dalla normativa regionale e più precisamente alle "Prescrizioni di massima e di Polizia forestale per i boschi e i terreni sottoposti a vincolo idrogeologico nelle provincie siciliane" - continua la nota - sorge il dubbio che alcune norme relative alla "Limitazione della estensione dei tagli" (articolo 7) e "Norme dei tagli dei boschi in situazioni speciali" (articolo 8) non siano state rispettate. Infatti, proprio per le fustaie, l'assessorato Agricoltura e Foreste insieme al Dipartimento Regionale delle Foreste, stabiliscono un limite di due ettari di superficie scoperta continua, quindi facendo due calcoli è chiaro che l'estensione delle singole aree tagliate in contrada Fanzirotta-Cannitello e in contrada Cugno del Principe superano ognuna abbondantemente i 2 ettari e che le superfici tagliate in continuità in contrada Cugno del Principe si aggira intorno agli oltre 8 ettari, scavalcando quindi i vincoli normativi. Inoltre le aree tagliate ricadono in zona a vincolo idrogeologico. È evidente che i conti non tornano e che sia necessario un tempestivo studio e un monitoraggio continuo sugli interventi messi in opera". "Dal punto di vista faunistico, l'impatto è indubbiamente forte. Inoltre - secondo i dirigenti dell'associazione - studi condotti sul territorio hanno documentato la massiccia nidificazione del Picchio rosso maggiore, specie che si è diffusa in boschi di pini ed eucalipti". Ed ancora: "L'Azienda forestale decide di vendere gli alberi ad una società tedesca che possiede un centrale di biomassa a Dittaino al fine di fare cassa, eppure a Palazzo d'Orleans è protesta contro il mancato raggiungimento delle famose 78 giornate. Dove sono finiti i soldi racimolati grazie ai tagliaboschi? ".



24 Ottobre 2014







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