31 agosto 2014

FORESTALI IN DIFFICOLTA' PER CARENZA DI MEZZI. I LAVORATORI DEL COMUNE DI RADDUSA (CT), SONO AMAREGGIATI E DELUSI PER IL MANCATO INTERVENTO IN CONTRADA MANCA-BETTA. LAMENTELE ANCHE DAL SINDACO.


Forestali in difficoltà per carenza di mezzi

Raddusa. I lavoratori non sono potuti intervenire in contrada Manca-Betta. Il sindaco: «Siamo lasciati in balia dei pericoli»


Un gruppo di forestali 1515 della postazione di Raddusa 
in servizio ieri ma fermi perchè impossibilitati ad affrontare
 le emergenzedi loro competenza. Foto lasicilia.it


I lavoratori forestali, che compongono la postazione antincendio boschivo del 1515, allestita presso il Comune di Raddusa, sono in grande imbarazzo perché non riescono ad intervenire per spegnere i numerosi incendi che si verificano, in questi mesi estivi, in via continuativa nel vasto territorio loro assegnato, in quanto sono privi di un'autobotte e di tutti gli altri mezzi antincendio necessari per lo spegnimento delle fiamme.
Nonostante le numerose richieste effettuate dal sindaco Cosimo Marotta e dallo stesso assessore al ramo del Comune Rino Cardaci all'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, al Comando del Corpo Forestale Area 2 della Regione Sicilia e al dirigente del Servizio del Dipartimento regionale della Protezione civile della Provincia di Catania, a tutt'oggi nessun mezzo è stato fornito alla postazione raddusana e l'impotenza e l'imbarazzo dei lavoratori, a ragione, continua ad aumentare.
L'ultima occasione che ha visto i lavoratori forestali nell'impotenza di potere intervenire si è presentata ieri l'altro quando un incendio di vaste proporzioni si è verificato in contrada Manca-Betta, dove le fiamme, dopo avere distrutto una grande quantità di alberi, soprattutto di ulivi, favorite anche dalle forti raffiche di vento, si sono propagate fino a giungere minacciose alle porte del centro abitato creando panico e grande preoccupazione in tutti gli abitanti le case di quella parte periferica della città.
«Ancora una volta - ha detto l'assessore comunale Rino Cardaci - abbiamo provveduto a informare gli organi istituzionali competenti sollecitandoli di assegnare alla postazione del Corpo forestale di Raddusa i necessari mezzi antincendio e di farlo entro il più breve tempo possibile perché il Comune di Raddusa non può essere lasciato in balìa dei pericoli causati dagli incendi che specialmente in questo periodo dell'anno sono purtroppo molto frequenti».
Francesco Grassia

30 Agosto 2014







A CASTIGLIONE DI SICILIA UN' AZIENDA VINICOLA LAMBITA DA UN INCENDIO. IL TEMPESTIVO INTERVENTO DELLE DUE SQUADRE DEL CORPO FORESTALE EVITAVA GROSSI DANNI



Castiglione di Sicilia
Azienda vinicola lambita da un incendio



Foto Salvatore Ferrara (Aspi). Archivio


Ancora una giornata «infernale», ieri, sul fronte dell'emergenza incendi, soprattutto dalla tarda mattinata in poi. Le fiamme hanno lambito una azienda vinicola e bruciato diversi ettari di superficie. A Castiglione di Sicilia, in contrada Ponte Due Metri, il fuoco ha lambito una azienda vinicola. Gli impiegati, notando il pericolo, dopo avere tentato di spegnere il rogo ma invano, allertavano telefonicamente gli operatori del 115. Quest'ultimi inviavano sul posto una squadra dei volontari vigili del fuoco del distaccamento di Linguaglossa e nel mentre giungevano due squadre del Corpo forestale. Il loro tempestivo intervento, durato circa 90 minuti, evitava grossi danni.

30 Agosto 2014






FURTO SACRILEGO A PARCO SCIARONE. NEL SILENZIOSO BOSCHETTO AI CONFINI DI RANDAZZO GESTITO DALLA FORESTALE, RUBATI CORONA E ROSARIO DELLA MADONNINA


Rubati corona e rosario della Vergine Randazzo.

Furto sacrilego a Parco Sciarone: sfondato il vetro della cappelletta


La cappelletta della madonna.
Foto lasicilia.it

Furto sacrilego nella cappelletta della Madonna del parco Sciarone, silenzioso e verde boschetto ai confini dell'abitato di Randazzo gestito dalla forestale.
Qualcuno ha colpito più volte con un sasso il vetro della cappelletta fino a sfondarlo. Poi ha rubato la corona sulla testa della Madonnina che è placcata in oro e la coroncina del Rosario, dal valore esiguo, legata alle mani della statua.
«Sono stato appena informato del brutto gesto - ci ha detto ieri mattina proprio davanti alla cappella il prof. Antonino Grasso, docente di Mariologia all'istituto superiore San Luca di Catania - Mi sono precipitato qui constatando che la corona sul capo e la coroncina del Rosario sono stati portati via. Strano che gli ex voto in argento siano stati lasciati. Speriamo di non trovarci di fronte ad un gesto contro la religione».
Ieri mattina all'interno del parco è accorso anche don Santo Leonardi, parroco della chiesa del Sacro Cuore: «In questo parco - ha affermato - spesso organizziamo celebrazioni ed appuntamenti religiosi sentiti e molto partecipati. Qui i randazzesi spesso si radunano per pregare e testimoniare il loro legame con la Madonna. Questo gesto ferisce e tocca la grande sensibilità Mariana di questa citta».
Del furto sono stati avvisati i carabinieri.
Adesso i fedeli intendono porre nella cappella un vetro antisfondamento, se non addirittura antiproiettile. La statua della Madonna è stata per adesso portata nella chiesa del Sacro Cuore. «L'8 settembre, alle ore 18 - aggiunge don Leonardi - celebreremo una messa di riparazione alla profanazione della cappella, benediremo la nuova corona, e in processione riporteremo la Madonnina qui».
Gaetano Guidotto

30 Agosto 2014





IN SICILIA E' PERIODO DI CACCIA. SEVERAMENTE VIETATO NELLE AREE DEL DEMANIO FORESTALE, NELLE RISERVE NATURALI, NELLE OASI DI PROTEZIONE E RIFUGIO DELLA FAUNA SELVATICA, NELLE ZONE CINOLOGICHE, NEI FONDI CHIUSI AI SENSI DELLARTICOLO 24 L.R. 33/97


In Sicilia è già periodo di caccia

Domani circa 40mila doppiette potranno sparare negli ambiti territoriali di residenza





Giorgio Petta
Palermo. Per una volta tanto è una fortuna essere siciliani. Almeno così dovrebbero pensarla i 40 mila cacciatori dell'Isola appassionati dell'arte cara alla dea Diana. La pre-apertura della stagione venatoria 2014-2015 è, infatti, dedicata soltanto ad essi fino al 20 settembre. Per l'apertura generale bisognerà aspettare il 21 settembre, mentre la chiusura è stata fissata per il 31 gennaio 2015. Così ha previsto il decreto firmato il 13 giugno scorso dall'assessore regionale dell'Agricoltura Paolo Ezechia Reale. La pre-apertura è riservata esclusivamente ai cacciatori siciliani residenti nell'Isola. Il decreto, varato in base alle disposizioni contenute nel Piano regionale faunistico-venatorio 2013-2018, è stato pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. Il calendario venatorio ed i relativi Decreti di regolamentazione dell'esercizio della caccia in Sicilia, sono consultabili nel sito web dell'Assessorato dell'Agricoltura.
Rispetto allo scorso anno, la stagione venatoria comincerà con una settimana di ritardo rispetto allo scorso anno. Il cacciatore residente in Sicilia - secondo quanto dispone il decreto - «è autorizzato ad esercitare l'attività venatoria nell'ambito di caccia di residenza e negli ambiti territoriali nei quali è stato ammesso a seguito di specifica richiesta presentata alla Ripartizione Faunistico Venatoria competente per territorio. Il cacciatore regionale, inoltre, può esercitare la caccia alla sola selvaggina migratoria in un massimo di quattro Ambiti territoriali di caccia della Regione, a sua scelta, con esclusione degli amibiti territoriali di caccia ME3 (Isole Eolie), PA3 (Ustica), TP3 (Isole Egadi), TP4 (Pantelleria) e AG3 (Isole Pelagie), previo regolare versamente di 5,16 euro per ogni Atc».
Domattina i circa 40mila cacciatori siciliani - muniti di tutta la documentazione prevista dalla normativa, comprese le ricevute dei versamenti delle tasse di concessione governativa e regionale relative al libretto personale di porto di fucile e di licenza di caccia nonché le polizze assicurative per responsabilità civile verso terzi e per infortuni correlati all'attività venatoria - potranno sparare, in pre-apertura e negli Ambiti territoriali di caccia di residenza, fino al 20 settembre al coniglio selvatico; l'1, il 6 e il 7 settembre, in appostamento temporaneo, alla tortora; l'1, il 7, il 13, il 14 e il 20 settembre al colombaccio. La caccia è consentita - da un'ora prima del sorgere del sole fino al tramonto - il lunedì, il mercoledì, il giovedì, il sabato e la domenica e in ogni caso non più di 3 giornate settimanali a libera scelta del cacciatore. Il quale è obbligatoad annotare nell'apposito tesserino venatorio rilasciato dalla Regione Siciliana tramite il Comune di residenza, in modo indelebile e negli appositi spazi, il giorno e l'Atc scelto all'inizio dell'attività venatoria giornaliera anche se la eserciterà in più Ambiti territoriali di caccia. La pagina del tesserino deve essere compilata per ogni Atc prima di iniziare l'attività venatoria. Sul tesserino devono essere registrati tutti i capi abbattuti entro le 13 del giorno scelto. Se la caccia prosegue nel pomeriggio, la registrazione va fatta alla fine della battuta. I capi di selvaggina stanziale dovranno, invece, essere registrati subito dopo l'abbattimento. Il tesserino deve essere portato con il resto della documentazione richiesta. Nei giorni di martedì e venerdì l'esercizio dell'attività venatoria è vietato.
Per quanto riguarda i cacciatori non residenti in Sicilia, questi non sono autorizzati a cacciare negli Ambiti territoriali di caccia in regime di pre-apertura, ma possono farlo esclusivamente nelle aziende faunistico-venatorie e nelle aziende agroturistico-venatorie.
All'apertura generale, il calendario venatorio prevede la caccia al coniglio selvatico dal 21 settembre al 14 dicembre 2014 incluso; alla volpe dal 21 settembre 2014 al 31 gennaio 2015; al colombaccio dal 21 settembre 2014 al 24 gennaio 2015; alla quaglia dal 21 settembre al 31 ottobre 2014; al merlo dal 21 settembre al 31 dicembre 2014; all'allodola dal 21 settembre al 31 dicembre 2014; alla cesena, al tordo bottaccio e al tordo sassello dall'1 ottobre 2014 al 10 gennaio 2015; all'alzavola, al beccaccino, alla canapiglia, al codone, al fischione, alla folaga, alla gallinella d'acqua, al germano reale, al mestolone, al moriglione, alla pavoncella e al porciglione dall'1 ottobre 2014 al 19 gennaio 2015; alla beccaccia dall'1 ottobre 2014 al 31 gennaio 2015 (è vietata la posta); alla gazza e alla ghiandaia dal 21 settembre 2014 al 31 gennaio 2015; al cinghiale dall'1 novembre 2014 al 31 gennaio 2015; alla tortora dall'1 al 30 ottobre 2014.
Il prelievo venatorio alla selvaggina migratoria, negli Atc prescelti per questo tipo di caccia e indicati nel tesserino al momento del suo rilascio dal funzionario comunale, è possibile per 28 giornate. Il cacciatore può abbattere, per ogni giornata di caccia, complessivamente 15 capi di selvaggina, con è previsto un limite giornaliero: 5 guaglie (25 in totale nel corso della stagione venatoria), 3 beccacce (20), 5 tortore (25), 10 allodole, moriglioni, beccaccini o mestoloni (50), 5 codoni, pavocelle e canapiglie (25 nel corso della stagione) e 3 conigli selvatici.
Per quanto riguarda l'uso del furetto per la caccia al coniglio selvatico, questo è regolamentato in ciascuno degli Atc. Limitazioni e prescrizioni ulteriori sono stabiliti per quanto riguarda la caccia nei Siti Natura 2000, nelle Zone speciali di conservazione (ZSC), le Zone di protezione speciale (ZPS) e nelle 14 porzioni delle Important Bird Areas (IBA). Caccia vietata nelle riserve naturali, nelle oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica, nelle zone cinologiche, nelle aree del Demanio forestale, nei fondi chiusi ai sensi dell'articolo 24 delle legge regionale 33/97.


30 Agosto 2014



NOTIZIE CORRELATE:

LEGGE REGIONALE 33/97. SALVAGUARDIA DELLA FAUNA SELVATICA E DISCIPLINA DELL'ATTIVITA' VENATORIA

CALENDARIO VENATORIO 2014-2015 REGIONE SICILIANA

MODIFICHE AL CALENDARIO VENATORIO 2014/2015

TRA UN MESE SI APRE LA CACCIA. ECCO LA MAPPA DELLE ZONE VIETATE NEL NISSENO. NON SI POTRA' CACCIARE IN QUELLE ZONE PERCORSE DAL FUOCO NEGLI ULTIMI DIECI ANNI, DEMANIO FORESTALE COMPRESO  





30 agosto 2014

FONDI UE, 8 MILIARDI DI TAGLI AL SUD, COINVOLTE SICILIA, CALABRIA E CAMPANIA. MA IL MINISTRO DELRIO SMENTISCE, ANZI PER VELOCIZZARE LA SPESA SONO DISPONIBILI SUBITO SE SI HANNO PROGETTI E CAPACITA'


Fondi Ue, 8 miliardi di tagli al Sud: trema la Sicilia

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio

Da Roma ipotesi riduzione del cofinanziamento per le regioni che hanno speso male: coinvolte anche Campania e Calabria



di GIUSEPPINA VARSALONA PALERMO. Il governo nazionale starebbe valutando l’ipotesi di tagliare soldi al Sud, riducendo la quota di cofinanziamento sui fondi europei per la programmazione 2014-2020. Scoppia la protesta del Pd siciliano alla Camera. «È un’idea assurda», commenta l’onorevole agrigentina Maria Iacono, che ha presentato un’interrogazione al premier Renzi e inviato una lettera al presidente Crocetta e al segretario regionale del Pd, Fausto Raciti.
Al centro della questione ci sono la nuova programmazione comunitaria, che per la Sicilia mette sul piatto 4 miliardi e 33 milioni di euro e il progetto, smentito ieri pomeriggio da Roma, di «punire» le regioni che hanno speso male i fondi europei. Se passasse questo piano, Campania, Calabria e Sicilia si vedrebbero dimezzare la quota di cofinanziamento statale, che per tutte le regioni ammonta a 42,4 miliardi, a fronte delle risorse stanziate dall’Europa pari a circa 43,8 miliardi, tra fondi strutturali e fondi per lo sviluppo rurale. Prendendo in considerazione soltanto i due fondi principali - il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo (Fse) - le tre regioni perderebbero complessivamente 8 miliardi.
Per la precedente programmazione comunitaria (2007-2013), l’Europa aveva finanziato il 75 per cento delle risorse, mentre la parte restante era suddivisa, a titolo di cofinanziamento, tra lo Stato e le Regioni. Secondo quanto riportato da Iacona, il governo intenderebbe fare una sforbiciata dei fondi nazionali. «È un fatto che comporterebbe un gravissimo danno all’effettivo perseguimento delle politiche di sviluppo, soprattutto nelle regioni meno sviluppate e cioè Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, la cui crescita dipende dai fondi strutturali». Soldi destinati a infrastrutture, cantieri, strade e autostrade. «È inaccettabile - continua l’onorevole - perché nasconde in modo neanche troppo velato la convinzione di una antropologica inettitudine e disonestà dei cittadini e delle classi dirigenti meridionali».
Nel pomeriggio la risposta del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio arriva su Facebook: «Leggo che il governo toglierebbe soldi al Sud, riducendo il cofinanziamento sui progetti europei. Semplicemente, non è vero. Le risorse di cui si parla restano nelle disponibilità degli stessi soggetti, temi e territori. Per velocizzarne la spesa - non solo per il Sud ma anche per molti progetti nazionali - una parte delle risorse vanno nel Piano di Azione e Coesione e sono disponibili subito se si hanno progetti e capacità di spesa».
Durante la visita in Sicilia, il premier aveva strigliato la Regione sulla spesa europea, che vede la Sicilia ancora indietro nonostante gli sforzi del governo Crocetta. Dopo la Campania, è la Regione che rischia di perdere più fondi, visto che dei 4,3 miliardi di euro a sua disposizione per la programmazione 2007-2013 l’Isola ha certificato una spesa di appena il 43 per cento, con record negativi del 13 al dipartimento Famiglia e del 20 ai Beni culturali e al Turismo. Per evitare di restituire i fondi a Bruxelles, la Regione deve spendere il restante 57 per cento entro dicembre 2015. La Regione rimanda al mittente il rischio di un taglio delle risorse. Anzi, assicura che, per i prossimi sette anni, dalla nuova programmazione arriveranno 4 miliardi e 33 milioni, a cui andranno aggiunti altri fondi a titolo di cofinanziamento statale, che faranno crescere l’intero tesoretto a 5 miliardi 378 milioni. Inoltre, da Palazzo d’Orleans chiariscono che il sottosegretario Delrio aveva assicurato l’arrivo nelle casse siciliane di un miliardo e 800 milioni, che verrà gestito direttamente dallo Stato.

30 Agosto 2014
 http://www.gds.it/gds/sezioni/economia/dettaglio/articolo/gdsid/370900/





BILANCIO E FINANZIARIA 2015, PREVISTI ANCORA TAGLI ALLA SPESA. CHI SARANNO I PRIMI A PAGARE?


Bilancio e finanziaria 2015,  previsti ancora tagli alla spesa




Roberto Agnello



PALERMO. Anche nel 2015 bilancio e legge di stabilità saranno all'insegna di tagli alla spesa e di manovre per reperire nuovi fondi. È quanto emerge dalla circolare firmata dall'assessore all'Economia Roberto Agnello e dal ragioniere generale Mariano Pisciotta che hanno trasmesso il 'bozzone' a tutta l'amministrazione per la stesura dei documenti contabile e finanziario. L'indicazione a tutti i rami è netta: contenere le spese e reperire risorse aggiuntive. Non solo. Se per raggiungere questi due obiettivi bisognerà adeguare norme autorizzative di livelli di spesa non più sostenibili, «le amministrazioni - scrivono Agnello e Pisciotta - dovranno, per quanto di rispettiva competenza, proporre le necessarie norme di modifica o di abrogazione da inserire nel disegno di legge finanziaria 2015». Tutte le proposte di iniziativa legislativa, si legge nella circolare, «dovranno essere accompagnate da una dettagliata relazione tecnica illustrativa dei principi ispiratori, dei contenuti e delle finalità perseguite e con la quale di dà dimostrazione dei dati e dalla relativa fonte, nonchè dei metodi adottati per la quantificazione dei con seguenti effetti finanziari sul bilancio». Il governo dà tempo fino al 15 settembre alle amministrazioni per presentare alle ragionerie centrali le proprie proposte di previsione «preventivamente validate dal competente vertice politico» e «corredate da una dettagliata relazione illustrativa che comprenda eventuali iniziative legislative da inserire nel disegno di legge finanziaria 2015. Entro il 22 settembre, le ragionerie centrali dovranno trasmettere le proposte, con valutazioni e osservazioni, al servizio Bilancio della Ragioneria generale». 

Quest'anno il bilancio sarà  predisposto secondo le nuove disposizioni sulle armonizzazioni  contabili, con l'introduzione della cosiddetta «competenza  finanziaria potenziata», secondo cui «le obbligazioni giuridiche  perfezionate vengano registrate nelle scritture contabili al  momento in cui le stesse sorgono, ma con imputazione contabile  all'esercizio o agli esercizi in cui giungono a scadenza e  diventano esigibili». L'introduzione di questo principio  comporta che «a decorrere dal 2015 - si legge nella circolare -  il bilancio, benchè adottato secondo lo schema vigente nel 2014,  abbia una valenza autorizzatoria almeno triennale in termini di  competenza e annuale in termini di cassa».  Dunque per il prossimo anno si continuerà ad adottare «lo  schema di bilancio di tipo amministrativo articolato, sia per le  entrate sia per le spese, in amministrazioni, rubriche, titoli,  aggregati economici e unità previsionali di base, individuate in  modo che ciascuna di esse non interessi più di un centro di  responsabilità amministrativa e riguardi aree omogenee di  attività». Tuttavia, «il documento contabile dovrà essere  elaborato anche secondo lo schema del bilancio di previsione  finanziario conforme ai principi dell'armonizzazione».     

L'armonizzazione contabile avrà effetti sulle previsioni di  entrate e spese e sulla contabilizzazione dei residui attivi.  Per le entrate, non si dovrà più indicare l'importo delle  obbligazioni attive che si prevede sorgeranno nell'esercizio  medesimo, «ma l'ammontare di quelle che giungeranno a scadenza  negli esercizi considerati, sia che le stesse si siano  perfezionate in anni precedenti, sia che si prevede vengano  perfezionate nel corso del triennio». Nella circolare si chiede,  dunque, «di formulare le previsioni applicando il principio  della competenza finanziaria potenziata, con esclusivo  riferimento alle obbligazioni attive che si prevede di  perfezionare a decorrere dal 1 gennaio 2015». Sarà poi il  servizio Bilancio della Regione ad aggiungere alle previsioni,  «in occasione della ripartizione delle unità previsionali di  base a fini gestionali, i residui attivi relativi ad  obbligazioni attive sorte entro il 31 dicembre 2014 ed esigibili  successivamente a tale data e che in sede di rendiconto saranno  oggetto di riaccertamento straordinario. Lo stesso varrà per i  residui passivi.  

29 Agosto 2014 
 http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/370823/








SIFUS: LO SCIOPERO CHE IN UN PRIMO MOMENTO ERA STATO FISSATO PER IL 3 SETTEMBRE, VIENE SPOSTATO A GIOVEDI' 4 SETTEMBRE 2014 ALLE ORE 10



Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus
Maurizio Grosso



FORESTALI

Lo sciopero è spostato dal 3 al 4 settembre. Il Sifus organizza GIOVEDI 4/9/2014, alle 10.00, presso l'Assessorato Agricoltura, uno SCIOPERO dei forestali. Rivendica:immediato avviamento di tutti compresi i 78isti; pagamento stipendi pregressi; rimpinguamento squadre antincendio monche; ripresa discussione ddl104 sulla stabilizzazione.
Maurizio Grosso




Volantino dello sciopero

Cliccare per ingrandire






I LAVORATORI FORESTALI 78ISTI DI ENNA AL LAVORO DA LUNEDI' 1 SETTEMBRE



I lavoratori forestali 78sti di Enna da lunedì 1 settembre al lavoro!
 
I lavoratori forestali 78sti di Enna da lunedì 1 settembre al lavoro! inizieranno gli avviamenti per i lavoratori 78sti di Enna, Piazza Armerina e Nicosia. Gli operai che questa settimana hanno già espletato le visite mediche possono prendere servizio nel proprio territorio già da lunedì e iniziare il turno di fascia di competenza, i giorni che dovranno effettuare sono ancora da definire, ma si spera di poter raggiungere quest’anno “l’obiettivo” che i forestali attendono da circa 9 mesi e che con tante difficoltà di risorse e prese in giro sperano di portare a compimento. La situazione in altre province è discordante ed incerta.

Facebook. 29 Agosto 2014
https://www.facebook.com/notes/ugl-forestali-e-agricoli-enna/i-lavoratori-forestali-78sti-di-enna-da-luned%C3%AC-1-settembre-al-lavoro/303057143208030





BUONE NOTIZIE PER I 78ISTI DELLA PROVINCIA DI CATANIA, L'AZIENDA FORESTALE HA RESO NOTO CHE AL MASSIMO FRA UNA SETTIMANA VERRANNO AVVIATI AL LAVORO




Antincendio: trovata una soluzione per pagare gli stipendi di luglio

Si avvia a soluzione la vicenda degli stipendi di luglio dei forestali siciliani impegnati nel servizio antincendio, su cui le segreterie provinciali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil avevano minacciato forti iniziative di lotta. Al termine di un incontro fra le Direzioni regionali di Azienda Forestale e Ispettorato Forestale, è stata trovata la soluzione che permetterà di emettere i decreti e provvedere ai pagamenti arretrati. La querelle era nata dall'unificazione fra i settori manutenzione e antincendio, con le competenze sul personale affidate dell'Azienda Forestale e l'organizzazione del servizio all'Ispettorato, unificazione che ha creato, di fatto, un conflitto di attribuzioni. Lunedì prossimo, inoltre, le organizzazioni sindacali incontreranno il governo regionale per affrontare gli altri nodi irrisolti del mondo della forestazione siciliana.
L'Azienda Forestale ha, infine, reso noto che al massimo fra una settimana verranno avviati al lavoro gli operai forestali settantottisti che, per quanto riguarda la provincia di Catania, sono circa un migliaio.

29 Agosto 2014 
 



La protesta dei forestali senza stipendio
Video










TOH, CHE 'SORPRESA': LA REGIONE NON PAGA. QUESTA VOLTA HA LASCIATO A SECCO I FORESTALI


Toh, che ‘sorpresa’: la Regione non paga. Questa volta ha lasciato a secco i forestali di Enna



LA PROTESTA DELL’UGL E, IN PARTICOLARE, DEL SUO SEGRETARIO REGIONALE DEL SETTORE, FRANCO ARENA

Torna il caos nel settore forestale. I lavoratori lasciati all’asciutto e senza gli stipendi dei mesi di giugno e luglio da un Governo regionale inadeguato a gestire anche l’ordinario.
Caos conseguente all’accorpamento degli operai della manutenzione dell’Azienda foreste demaniali con gli addetti antincendio del Corpo forestale della Sicilia.
Un conflitto scaturito a causa delle competenze sul personale affidate dell’Azienda Forestale, mentre dell’organizzazione del servizio si occupa l’Ispettorato. Confusione assicurata.
Sull’argomento è intervenuto Franco Arena, segretario regionale di Ugl Agricoli, Forestali e Pesca.
In una nota trasmessa a Nunzio Caruso, dirigente provinciale dell’Azienda foreste demaniali di Enna e ad Antonio Viavattene, dirigente dell’Ispettorato ripartimentale delle Foreste, sempre di Enna, Ugl denuncia le condizioni di disagio in cui i lavoratori forestali del servizio antincendio boschivo operano in questa provincia, in riferimento ai gravi ritardi nei pagamenti delle mensilità pregresse relative ai mesi di giugno e luglio.
“Chiediamo ai responsabili provinciali e regionali dei due dipartimenti interessati – dichiara Arena – di superare in tempi rapidi i motivi ostativi che non permettono alla data odierna la corresponsione delle paghe ai lavoratori”.
Il sindacato si dice “fortemente preoccupato per le condizioni di disagio in cui versano i lavoratori forestali alle dipendenze dell’UPA di Enna (del servizio antincendio boschivo), in riferimento ai gravi ritardi nei pagamenti delle mensilità pregresse giugno e luglio. Con la presente nota sollecitano la S.V. a superare in tempi rapidi i motivi ostativi che non permettono alla data odierna la corresponsione delle paghe ai lavoratori”.
Insomma, l’Ugl chiede alla Regione di Rosario Crocetta di ‘cacciare’ i soldi.
“I lavoratori sono stanchi della gestione balbettante del Governo regionale nel settore – commenta il segretario regionale dei forestali di Ugl Sicilia – e della inadeguatezza nella gestione del personale della manutenzione e dell’antincendio”.
“In mancanza di riscontri immediati – conclude Arena – saremo costretti, nostro malgrado, ad attivare tutte le azioni di lotta necessarie alla legittima tutela degli interessi dei lavoratori”.


Nota a margine

Una vicenda che non interessa solamente al provincia di Enna, ma tutta la Sicilia. E che in alcune province pare stai risolvendosi con lo sblocco dei pagamenti.
Fatto che aggiunge caos a caos. Com’è possibile che per gli stessi lavoratori, per lo stesso servizio esplicato nello stesso periodo si arrivi a sbloccare i pagamenti in alcune province e non in altre?
E’ così che si gestisce un settore importante e strategico per la sicurezza del nostro territorio e per l’ambiente?
La soluzione, se c’è, deve essere uguale per tutti.

29 Agosto 2014
http://www.linksicilia.it/2014/08/toh-che-sorpresa-la-regione-non-paga-questa-volta-ha-lasciato-a-secco-i-forestali-di-enna/




CONTRATTO INTEGRATIVO REGIONALE

ART. 11

RETRIBUZIONE

La corresponsione della retribuzione sia per gli OTI che per gli OTD deve essere effettuata entro il giorno 15 del mese successivo a quello cui si riferisce la prestazione lavorativa e comunque non oltre la fine del mese successivo a quello cui si riferisce la prestazione lavorativa. 








 

 

PEDARA (CT), SALVIAMO LA ZONA DI TARDERIA. DA TEMPO NON SI VEDE LA VECCHIA PANDA VERDE DEL CORPO FORESTALE, INTERE STRADE SONO INVASE DALLA SPAZZATURA. LE ERBACCE CHE INVADONO LA STRADA IMPEDISCONO ALLE AUTO IL PASSAGGIO IN CONTEMPORANEA




«Salviamo Tarderia»



Nella qualità di presidente del " Comitato pro Tarderia", tramite codesta rubrica, desidero denunziare la gravissima situazione di degrado ambientale in cui versa Tarderia. Questa denunzia viene formulata nei confronti del Comune di Pedara, dei Carabinieri di Pedara, del Corpo forestale e della Polizia Provinciale. Essa trova giustificazione nel fatto che le predette istituzioni hanno abbandonato questa ridente contrada, dove tonnellate di spazzatura giace sulle strade, in quanto la ditta appaltatrice del servizio di asporto non provvede a smaltirla giornalmente. In Via Fossa del Pero - in aperta campagna e quindi tra i boschi - v'è l'unica discarica pubblica, a cielo aperto. Qui, da qualche giorno, il Comune di Pedara ha apposto un discutibile (giuridicamente) "ordine", secondo cui l'orario per il deposito della spazzatura, va dalle ore 20 alle ore 24. Solo che il Comune ignora, volutamente, che questa " operazione" di deposito dovrebbe avvenire di giorno e non di notte. Infatti, nel predetto luogo, di notte è impossibile avvicinarsi, in quanto vi sono decine di cani famelici, mentre v'è anche il concreto pericolo della presenza di qualche malintenzionato. Il Comune di Pedara, inoltre, da lungo tempo non fa più sentire la sua presenza positiva a Tarderia: mai un arredo urbano, mai un avvenimento folcloristico in estate, mai un nuovo punto luce, nessuna cura della segnaletica stradale, mai la riparazione delle numerose e profonde buche, mai il taglio delle erbacce che invadono la sede stradale. "Mai, dico mai" una pattuglia di vigili che effettui un servizio di prevenzione sul territorio. Questa stupenda contrada, è "off limits" per tutti: per i carabinieri, per polizia municipale e per polizia provinciale. Da tempo non incontro più neanche la vecchia "panda verde" del Corpo forestale (ma esiste ancora questo "corpo"?). Tarderia, in breve, è diventata terra di nessuno. La prova è data dal fatto che intere strade e parti estese del bosco sono invase dalla spazzatura. Addirittura, qualche anno, fa una strada (via della Resistenza) è stata chiusa al traffico perché occupata dalla spazzatura. Le erbacce che invadono la strada, impediscono, alle auto, il passaggio in contemporanea. Ma quel che appare grave è il fatto che questo scempio della natura avviene nella totale indifferenza di tutti i politici pedaresi (i membri del consiglio comunale, il Sindaco e gli assessori). Costoro, invece di interessarsi di questo territorio, trovano dilettevole trasferirsi in Argentina - udite, udite! - per incontrare una comunità di pochi pedaresi (tre o quattro in tutto), mentre, a Tarderia, dove vi sono centinai di residenti, vengono solo al momento delle elezioni comunali, ma solo per pietire il voto. Si vergognino costoro per lo stato di abbandono in cui hanno lasciato morire, lentamente, la bellissima Tarderia, dove è carente qualsivoglia servizio comunale (illuminazione, pulizia delle strade, prelievo della spazzatura). Eppure i residenti pagano le tasse comunali! "Tragica ironia" delle cose è poi l'esistenza in zona di numerose targhette, dove è scritto "Qui la natura è protetta" (sic!). Sì, è vero, è protetta, ma dai ladri che la fanno da padroni anche di giorno, unitamente a coloro che - dipartendosi da lontano - vengono qui a scaricare, con i camion, tonnellate di spazzatura e di vecchi copertoni di auto. Costoro sono sicuri di non essere intercettati, in quanto non troveranno mai, nel loro percorso, né carabinieri, né polizia municipale, né guardie forestale. Tutto questo, però, stranamente avviene, mentre i "solerti" (ma solo in questo) vigili urbani di Pedara - unico episodio della loro presenza negativa in loco - si piccano di elevare centinaia di illegittime multe (che verranno tutte impugnate), agli educati residenti della zona che - avendo paura di recarsi di notte in quella discarica pubblica - depositano, di giorno e non di notte, dentro i cassonetti e non sulla strada, il loro piccolo sacchetto di spazzatura, ben chiuso. Il Comune, in sostanza, invece di far ripulire di notte la discarica, intende risolvere il problema, al contrario ed in maniera errata, obbligando i residenti a buttare la spazzatura di notte, e proprio in quella zona dove, "repetita iuvant", nessuno vi si recherà mai per i motivi sopra evidenziati (presenza di cani e malintenzionati).
Avv. Sebastiano Attardi
Presidente Comitato Pro Tarderia


29 Agosto 2014






INCENDI. OLTRE UNA VENTINA DIVAMPATI IN PROVINCIA DI PALERMO. FORESTALI IMPEGNATI SU TUTTI I FRONTI



INCENDI
Oltre una ventina divampati in provincia di Palermo


Una ventina di incendi sono divampati in provincia. Vigili del fuoco e forestali sono stati impegnati ieri a Bisacquino nella zona del Montepeloso, a Giuliana in contrada Bivio Mulino, a Contessa Entellina in via Barbato, a Bolognetta in contrada Masseria Amari, a Misilmeri a Piano Stoppa, a Lercara Friddi appena fuori del paese, e nella zona di Belmonte Mezzagno in località Pianetto e Santa Cristina. Ancora pompieri a Cerda nella zona delle Tribune, in contrada Parrini a Partinico, Caccamo nella salita San Rocco e a Corleone in contrada Tagliavia. Gli incendi si sono propagata a causa del forte vento di scirocco.

29 Agosto 2014





EMERGENZA INCENDI AD AGRIGENTO. IL CORPO FORESTALE CON I SUOI UOMINI DA TERRA IMPEGNATI SU TRE FRONTI


Emergenza incendi ad Agrigento

Il Corpo forestale impegnato su 3 fronti

Foto lasicilia.it


Numerosi incendi in provincia di Agrigento hanno tenuto impegnati uomini e mezzi del Corpo forestale. Fra i tanti, in modo particolare sono state percorse dal fuoco, con conseguenti gravi danni al territorio, vaste superfici ricadenti nell'ambito dei comuni di Casteltermini, Sant'Elisabetta e Bivona. Nel primo comune l'incendio ha interessato la località Cozzo Disi. Dal pomeriggio sino a notte fonda, congiuntamente ai Vigili del fuoco, sono intervenuti sia personale del distaccamento forestale di Cammarata che addetti all'antincendio boschivo con i relativi mezzi di attacco diretto alle fiamme. A Monte Comune, in territorio di Sant'Elisabetta, l'incendio avvenuto ha riguardato suoli incolti e minacciato alcune abitazioni. Ispettori del distaccamento forestale di Agrigento, coadiuvati dagli operatori e dai mezzi antincendio del Corpo forestale, unitamente a volontari della Protezione Civile, hanno avuto ragione sulle fiamme dopo diverse ore di intenso lavoro. Interno all'area boscata che cinge la diga Castello, in territorio di Bivona, e di chiara origine dolosa, è l'incendio che ha tenuto impegnati diversi ispettori del distaccamento forestale di Santo Stefano Quisquina ed ha visto l'intervento dell'elicottero «Eagle 15», oltre che delle squadre e dei mezzi antincendio di terra.

29 Agosto 2014







FORESTALI IMPEGNATI IN PROVINCIA DI CATANIA. NICOLOSI, FIAMME SULLA SP PER RAGALNA. A RANDAZZO 40 ETTARI DI SUPERFICIE DEMANIALE E' ANDATA BRUCIATA IN ZONA BIVIO DAGALA LONGA.




NICOLOSI
Fiamme sulla Sp per Ragalna


n. l.) Ieri mattina, lungo la strada provinciale Nicolosi - Ragalna, è divampato un rogo che ha interessato mille metri di terreno. Hanno operato squadre del Corpo forestale e vigili del fuoco.
randazzo e bronte

Incendi in zone boscate

n. l.) A Randazzo 40 ettari di superficie demaniale è andata bruciata in zona Bivio Dagala Longa. È stato necessario l'intervento di un canadair. Un altro vasto incendio è divampato a Bronte, in contrada Tartaraci, dove hanno preso diversi ettari di macchia mediterranea.

29 Agosto 2014




LA MANO CRIMINALE DI UN PIROMANE IERI HA SCATENATO UN'INFERNO DI FUOCO E PAURA NEL QUARTIERE DI MONSERRATO. LA GENTE MENTRE ERA IN ATTO L'OPERA DI SPEGNIMENTO DA PARTE DEI VIGILI E FORESTALI, HA PROTESTATO A VIVA VOCE, PRENDENDOSELA CON TUTTI PER L'ABBANDONO TOTALE IN CUI VERSA IL QUARTIERE



Agrigento

La mano criminale di un piromane ieri ha scatenato un inferno di fuoco e di paura nel quartiere di Monserrato



Fiamme tra le case. Foto lasicilia.it


La mano criminale di un piromane ieri ha scatenato un inferno di fuoco e di paura nel quartiere di Monserrato. L'incendio è stato appiccato almeno in tre zone diverse e non collegate e ha messo a dura prova i soccorritori e le forze dell'ordine. Decine le persone evacuate dalle proprie case, minacciate da fiamme altissime.
L'intera zona è stata ricoperta da una grossa "nuvola" di fumo, che ha reso l'aria irrespirabile provocando problemi ad anziani e bambini. Sono state distribuite e indossate mascherine per respirare, mentre almeno una ventina di abitanti hanno accusato bruciore agli occhi.
C'è stata anche un'intossicata trasportata in ambulanza all'ospedale San Giovanni di Dio.
Il terrore è iniziato intorno alle 14,30, quando sono comparsi i primi focolai. I piromani incoscienti hanno approfittato della mancata pulizia di terreni privati e del mancato decespugliamento della zona. Un intero quartiero invaso dalla sterpaglia è stato così terreno fertile per delinquenti incendiari che ogni giorno mettono a rischio la popolazione e le case. La gente mentre era in atto l'opera di spegnimento da parte di diverse squadre di vigili del fuoco e operai della forestale, ha protestato a viva voce, prendendosela un po' con tutti per l'abbandono totale in cui versa il quartiere. Ieri qualcuno ha rischiato di rimetterci la vita. Casolari circondanti dal fuoco, case di campagne aggredite dalle fiamme e tra il fuggi fuggi generale e la disperazione della gente, anche il rischio di esplosioni per la presenza di bomboloni del gas, lambite dal rogo. Solo per puro miracolo non c'è scappato il "botto". Da una prima ricostruzione dei fatti, sulla vicenda i carabinieri della Stazione di Villaseta e i poliziotti della sezione Volanti, hanno aperto un'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, per risalire ai responsabili, il fuoco è stato appiccato tra la campagna di Monserrato e l'area circostante alla cementeria di Porto Empedocle, nelle vicinanze della scuola media, e ancora all'erba secca di un cantiere abbandonato. Danneggiate due abitazioni, una delle quali una parte resa inagibile, l'esterno di alcune cooperative, l'impianto elettrico esterno di una struttura scolastica.
A. Rav.

29 Agosto 2014






SUTERA (CL). VIOLENTO INCENDIO DOMATO GRAZIE A UN CANADAIR. SEMPRE IN ALLERTA LE SQUADRE ANTINCENDIO CHE VIGILANO IN TUTTO IL TERRITORIO E CHE GRAZIE AL LORO TEMPESTIVO INTERVENTO, SCONGIURANO IL PROPAGARSI DI INCENDI DEL GENERE


Sutera

Violento incendio nel bosco
domato grazie a un Canadair



Sutera. Ancora un incendio in territorio di Sutera. Dopo quello di qualche settimana fa che aveva lambito le abitazioni nella parte sud del paese, adesso le fiamme si sono sviluppate nel bosco a valle del borgo arabo, complice l'alta temperatura che nel pomeriggio di ieri sfiorava i 40 gradi. Un leggero ma costante vento ha fatto si che le fiamme continuassero a propagarsi coinvolgendo gli alberi. Il primo intervento è stato da parte del distaccamento della forestale di Sutera che, viste le dimensioni delle fiamme, ha subito allertato le altre forze adibite allo spegnimento degli incendi sino ad un Canadair che ha fatto la spola per una decina di viaggi fino allo spegnimento dell'incendio. Al vaglio anche la possibilità che non sia stato un caso accidentale, che ci sia, insomma, anche la mano dell'uomo che magari nel tentativo maldestro di bruciare qualche erbaccia non abbia controllato più il fuoco. Ma resta una remota ipotesi e l'autocombustione sembra essere la pista più accreditata. In serata si notava ancora qualche piccola fiammella e del fumo che saliva in alto, ma tutto era sotto controllo e successivamente l'incendio è stato domato. Sempre all'erta le squadre antincendio che vigilano in tutto il territorio circostante e che grazie al loro tempestivo intervento, scongiurano il propagarsi di incendi del genere.
Rino Pitanza

29 Agosto 2014







29 agosto 2014

TANTISSIMA PAURA PER GLI ADDETTI DELL'ANTINCENDIO DI RANDAZZO (CT), CHE IERI HANNO RISCHIATO SERIAMENTE LA PROPRIA VITA



Tantissima paura per gli addetti dell'antincendio di Randazzo (Ct), che ieri hanno rischiato seriamente la propria vita



Un brivido sale su per la schiena fermandosi come l'angoscia di un nodo in gola a sentire la notizia, nelle nostre trasmissioni radio della Forestale di CT, di una squadra di colleghi rimasta accerchiata dal fuoco.
Fortunatamente, alla fine, sono riusciti a disimpegnarsi senza incidenti.
Tornano strane emozioni già vissute, un misto di tristezza, rabbia, ed impotenza. Persino una muta vertigine che fiacca le gambe.

Onore ai colleghi di Randazzo.
 Antonino Lomonaco

28 Agosto 2014
Facebook. Antonino Lomonaco (Aspi Linguaglossa)  





Spegnere incendi boschivi è una delle attività più estenuanti che possano esserci. Oltre alla fatica fisica dei movimenti per le operazioni, fatte nella temperatura ambientale estiva della nostra Sicilia, dentro la tuta ignifuga, casco, guanti, ecc. continuamente viene a mancare anche il respiro per l'inalazione del fumo della combustione in atto. Quel respiro viene a mancare proprio quando si avrebbe, invece, un gran bisogno di respirare aria pulita e fresca. Tutto ciò sfianca in un modo inimaginabile per chi non lo abbia mai provato.
Eppure in quei momenti mi sento vivo come non mai: sto lottando, assieme ai miei compagni, senza alcuna inibizione, per eliminare un pericolo, contro quel pericolo, mettendomi in pericolo.
Proprio in quei momenti assaporo la mia vita come un vero sublime e prendo davvero coscienza del suo valore e del valore di ogni cosa.
Antonino Lomonaco

26 Agosto 2014
Facebook. Antonino Lomonaco (Aspi Linguaglossa)  







LA NOTA DEI SINDACATI: FORESTALI, TROVATA LA SOLUZIONE CHE SBLOCCANO GLI STIPENDI DI LUGLIO


La nota dei sindacati

Forestali, si sbloccano gli stipendi di luglio

Al termine di un incontro fra le Direzioni Regionali di Azienda Forestale e Ispettorato Forestale, è stata trovata la soluzione che permetterà di emettere i decreti e provvedere ai pagamenti arretrati.


http://catania.livesicilia.it/wp-content/uploads/2012/08/protesta-forestali-112x75.pngCATANIA. Si avvia a soluzione la vicenda degli stipendi di luglio dei forestali siciliani impegnati nel servizio antincendio, su cui le segreterie provinciali di FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL avevano minacciato ieri forti iniziative di lotta. Al termine di un incontro fra le Direzioni Regionali di Azienda Forestale e Ispettorato Forestale, è stata trovata la soluzione che permetterà di emettere i decreti e provvedere ai pagamenti arretrati. La querelle era nata dall'unificazione fra i settori manutenzione e antincendio, con le competenze sul personale affidate dell’Azienda Forestale e l’organizzazione del servizio all’Ispettorato, unificazione che ha creato, di fatto, un conflitto di attribuzioni. Lunedì prossimo, inoltre, le organizzazioni sindacali incontreranno il Governo Regionale per affrontare gli altri nodi irrisolti del mondo della forestazione siciliana. L'Azienda Forestale ha, infine, reso noto che al massimo fra una settimana verranno avviati al lavoro gli operai forestali 78isti che, in provincia di Catania, sono circa un migliaio.

28 Agosto 2014
 Live Sicilia Catania




 CONTRATTO INTEGRATIVO REGIONALE


ART. 11


RETRIBUZIONE




La corresponsione della retribuzione sia per gli OTI che per gli OTD deve essere effettuata entro il giorno 15 del mese successivo a quello cui si riferisce la prestazione lavorativa e comunque non oltre la fine del mese successivo a quello cui si riferisce la prestazione lavorativa. 












VIDEO. INCENDIO AD ALTOFONTE, LE RIPRESE SONO STATE MONTATE E CURATE DALL'ISPETTORE SUPERIORE GIUSEPPE COLIBRO



Video 28 Agosto 2014, incendio ad Altofonte. Le riprese sono state montate e curate dall'Ispettore Superiore Giuseppe Colibro


https://www.facebook.com/video.php?v=795059317217660&set=vb.100001407967344&type=2&theater
Per la visualizzazione bisogna connettersi a Facebook


In fumo circa 3 Ettari (circa 30.000 mq.) di bosco vecchio (circa 30 anni d'età) di Leccio (Quercus Ilex) e Roverella (Quercus Pubescensin) in Loc .REBUTTONE in agro del Comune di Altofonte (Palermo).

Personale intervenuto:

Equipaggio Palermo 20;
Squadra Aspi Villa Ciambra, Coordinata da Granà Francesco;
Squadra Aspi Valle Giorgia, Coordinata da Longo Francesco;
Elicottero Eagle 23.






A VALGUARNERA SARA' UN AUTUNNO MOLTO CALDO. IL SINDACALISTA LUIGI BASCETTA, COORDINATORE PROVINCIALE DEL CSA: FAREMO NOSTRE LE RIVENDICAZIONI DEI FORESTALI POER L'ATTIVAZIONE DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE E GIURIDICHE PER UNA LORO DIGNITOSA E DURATURA COLLOCAZIONE


Sarà un autunno molto "caldo" Valguarnera.

Volantinaggio del Csa sulle problematiche del mondo del lavoro

I
 Luigi Bascetta. Foto lasicilia.it


Valguarnera. Ancora sull'Aventino il sindacalista, Luigi Bascetta, coordinatore provinciale del Csa, che ha intrapreso l'ennesima iniziativa sindacale con opera di informazione all'ingresso del Comune di Valguarnera, in piazza della Repubblica. La politica governativa sul mercato del lavoro e sulla pubblica amministrazione, i temi centrali della battaglia sindacale. «Verranno informati i cittadini- dice Luigi Bascetta- sulle prossime iniziative sindacali che riguarderanno la costituzione di un comitato cittadino di lotta per la rivendicazione di un salario minimo di cittadinanza. Queste- aggiunge il sindacalista- sono iniziative "vere" e "concrete", contro il salasso tributario imposto dagli Ato idrico e ambientale e avallato dal sistema politico-clientelare vigente».
Il Csa, si sta impegnando anche su altre fronti e Bascetta afferma: «Faremo nostre le rivendicazioni degli operai forestali per l'attivazione delle procedure amministrative e giuridiche per una loro dignitosa e duratura collocazione, così come la riapertura del fronte vertenziale e rivendicativo degli operai dell'Ipra del Dittaino, della fabbrica Giudice e della società Multiservizi che, anche per colpa delle divisioni interne tra gli operai che non sono mai stati tutti uniti, sono stati abbandonati da tutti con il risultato di trovarsi, a distanza di anni, più poveri e più disperati di prima».
Il coordinatore provinciale del Csa, conclude dicendo: «Sarà, se loro lo vogliono, la possibilità di potere riavere ciò che è stato tolto da una politica dissennata e da una concertazione sindacale che definire superficiale e poco attenta è solo eufemistico e riduttivo. L'autunno è vicino e, ricordiamoci che, se non ci muoviamo noi lavoratori, questo sarà peggiore dell'anno scorso».
Arcangelo Santamaria

28 Agosto 2014






I BOSCHI SICILIANI RESTANO NEL MIRINO DEI PIROMANI. I FORESTALI NEI CASI PEGGIORI SONO ADDITATI COME CAUSA DEGLI INCENDI. IL SOSPETTO TERRIBILE E PER MOLTI VERSI INGIUSTO, NON NASCE DALLA MODESTA CONSIDERAZIONE CHE SI HA VERSO I LAVORATORI DEL SETTORE.


Incendi, la sintonia dei piromani
Quando si bruciavano le carte

Incendi, la sintonia dei piromani <br /> Quando si bruciavano le carte
I boschi siciliani restano nel mirino dei piromani. E con i boschi, l’esercito dei forestali, che viene additato, bene che vada, come uno strumento costoso ed inutile, e nei casi peggiori, come causa degli incendi. Il sospetto, terribile e per molti versi ingiusto (fare di tutta l’erba un fascio è sempre sbagliato), non nasce dalla modesta considerazione che si ha verso i forestali. L’espediente delle giornate di lavoro assicurate non ha eliminato, infatti, il rapporto fra il rimboschimento e le giornate di lavoro. Il fuoco, insomma, assicura il salario. Da trenta, quaranta anni. Magari non è proprio così, ma così viene ormai vissuto. La Padania, il giornale dei leghisti, usa i forestali siciliani come prova di cattiva gestione delle risorse, incolpando perfino Matteo Renzi di non essere intervenuto sul suo partito, il Pd, che mantiene in piedi l’esercito dei forestali.
Non sono certo gli “assalti”, periodici, della Lega Nord il problema, ma gli incendi boschivi. Nelle aree del Trapanese durante la stagione estiva si sono ripetuti i casi di incendi dolosi. Qualche giorno fa le Madone (Petralia Sottana), e non solo, si sono prese la scena: Altofonte, Bolognetta, Monreale, Roccapalumba, San Cipirrello, Partinico in territorio di Blufi. Le fiamme hanno lambito un tratto di autostrada A19 (Palermo-Catania). Roghi anche in provincia di Messina, a Castelmola e a San Cono, frazione di Tripi, in provincia di Agrigento a Casteltermini e Sant’Elisabetta.
Lo scirocco, da solo, non distrugge i boschi, alimenta le fiamme. E, soprattutto, la concomitanza degli incendi lascia esterrefatti. Dolosi e contemporanei. Qualcosa che non va, indubbiamente, c’è. Ed a pagarne le conseguenze, sul piano dell’immagine, sono quegli operatori che fanno il loro dovere fino in fondo.
Il problema, dunque, va affrontato. E non soltanto nelle aule parlamentari. Gli incendi arrivano da lontano, da un passato inquietante. Le fiamme, infatti, hanno distrutto, per ben due volte, le carte degli assessorati alle foreste, non solo gli alberi appena piantati nei boschi siciliani.
I piromani hanno fatto sparire le tracce delle loro malandrinerie, accuratamente.
Ora si bruciano solo i boschi e si “alimenta” il rimboschimento.
Non può continuare così.

28 Agosto 2014
http://www.siciliainformazioni.com/115861/incendi-in-sicilia-sintonia-dei-piromani-quando-si-bruciavano-carte








TAM TAM IN RETE CONTRO LA SOPPRESSIONE DELLA FORESTALE. "COSI' SI PENALIZZA IL NOSTRO PATRIMONIO NATURALISTICO"


Tam tam in rete contro la soppressione della Forestale. “Così si penalizza il nostro patrimonio naturalistico”

forestale 2“Non si cancellano con un tratto di penna 192 anni di storia del glorioso Corpo forestale dello Stato”. Comincia così la petizione che gira in rete dalla fine di luglio e che ha  attivato un gruppo su facebook “Salviamo il Corpo forestale dello Stato”. Finora più di tremila adesioni e una raccolta di articoli di stampa sul dibattito in corso. Il movimento che è nato su questa tutela è “apartitico”. La campagna – anche con l’hashtag #salviamolaforestale – è sostenuta da associazioni, gruppi, movimenti, sindacati, personalità pubbliche ed enti.
Non è solo un tam tam dal sapore romantico che mira a salvare una “gloriosa storia” ma la voce dei sindacati del settore, in particolare l’Ugl, che hanno pubblicato una loro pagina di appello su quotidiani nazionali per difendere questo corpo specializzato. Hanno aderito anche alcuni nuclei italiani del wwf, la lega antivivisezione, molti siti e associazioni a tutela degli animali, l’agenzia di stampa gea press. Nel disegno di legge “riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” (atto Senato n.1577) è previsto lo scioglimento del Corpo forestale dello Stato ed il passaggio in altra forza di polizia. Quale non si sa e i funzionari del settore, del resto, giudicano “poco chiaro e tutto da stabilire questo cambiamento”.
renzi1“Essendo parte in causa  non posso interferire col volere delle istituzioni, noi facciamo ciò che il Parlamento decide ma mi dispiacerebbe se questa paventata disgregazione avesse luogo, i sindacati si stanno attivando molto”. Claudio Angeloro, funzionario che coordina la zona della Foresta Umbra,  ha firmato la petizione ma appare nel complesso “fiducioso per il  movimento trasversale che ci sta aiutando”. Distingue “gli operai forestali delle Regioni”, quelli che sono cresciuti smisuratamente, per dire, in alcuni enti italiani, dal Corpo forestale in questione. “Disgregarci? Il fine è economizzare nella pubblica amministrazione ma noi siamo 8mila in tutta Italia, meno dei vigili urbani di Roma, il 90% dei costi è dovuto agli stipendi: ci vogliono licenziare? Io ho fatto due volte il concorso per entrare, non ci preoccupa la dipendenza da questo o da quell’altro, ma mantenere la nostra identità. Siamo radicati nel cuore della gente, è una questione di buon senso, è il trasferimento di competenze la spada di Damocle che ci preoccupa. Chi si occuperà delle 130 riserve  naturali dello Stato?  Dei parchi nazionali? Chi persegue i reati ambientali? Noi in materia agroalimentare ne rileviamo il 50%, fatto da 7mila uomini”.
Il mese scorso il segretario nazionale Ugl Danilo Scipio ha scritto una lettera aperta ai cittadini comparsa su alcuni organi di stampa nazionali. In alcuni passaggi ricorda il rapporto Eurispes del 2013 che colloca il corpo tra i più “graditi” nell’ambito delle forze di polizia. Inoltre sottolinea come in effetti l’accorpamento produrrebbe risparmi e che “efficientare” i corpi di polizia e razionalizzare le  poche risorse sia “un’operazione non più rimandabile”.
pecorella_stefanoLa proposta al presidente del consiglio Matteo Renzi, che si è presentato nell’assise con l’idea di “sopprimere” il Corpo forestale dello Stato, è la seguente: “Sarebbe molto più semplice unificare le amministrazioni che si occupano di tutela ambientale: corpo forestale dello stato, corpi forestali delle Regioni a statuto speciale, polizie provinciali ed eventualmente anche l’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole”.
A l’Immediato Stefano Pecorella, presidente del Parco del Gargano, parla di “tagli lineari devastanti in un’ottica di contenimento dei costi che non trova giustificazioni. Sopprimere questo corpo specializzato non è un buon viatico, un taglio lineare può diventare una forte penalizzazione per il nostro patrimonio naturalistico”. 

28 Agosto 2014
  l'Immediato 




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