28 luglio 2014

LO SAPETE PERCHE' I FORESTALI NON VEDRANNO MAI LA LUCE? PERCHE' LA REGIONE E' DIVENTATA IL BANCOMAT DELLA CORRUZIONE. IN UN ANNO CENTO MILIONI DI TANGENTI. NONOSTANTE TUTTO CIO' CHE LA POLITICA CI HA FATTO, NOI NON CI ARRENDIAMO MA RILANCIAMO!


Lo sapete perchè i forestali non vedranno mai la luce?
Perchè la Regione è diventata il bancomat della corruzione: in un anno cento milioni di euro di tangenti



Regione, bancomat della corruzione: in un anno cento milioni di tangenti


Dalla pubblicità all'energia: ecco perché nell'Isola dilaga il malaffare



TANGENTI e malaffare per oltre 100 milioni di euro in poco più di un anno nell'isola del tesoro. Nel mirino la Regione, che si sta rivelando sempre di più il cuore di un sistema che garantisce truffe da capogiro tra mazzette e scarsi controlli. Seguono a ruota Comuni e altri enti locali: complessivamente, negli ultimi sedici mesi soltanto la Guardia di finanza ha segnalato frodi per 520 milioni e danni erariali per 826 milioni. Rifiuti, energia, formazione, sanità, finanziamenti Ue sono i settori più aggrediti perché bancomat perfetti per affari milionari. "Una nuova tangentopoli, il regno della manciugghia", ha detto il governatore Rosario Crocetta. Un malaffare che continua però a espandersi, in particolare proprio nei corridoi dell'amministrazione regionale, con funzionari coinvolti in indagini e vicende poco chiare tutti rimasti spesso al loro posto nonostante annunci mediatici di rotazioni e trasferimenti, e con politici, più che chiacchierati, che siedono in maggioranza.

Una cosa comunque è certa: i numeri forniti dal comando regionale della Guardia di finanza guidato dal generale Ignazio Gibilaro sono impressionanti e lanciano l'allarme sulla corruzione in Sicilia, che vede la Regione cuore pulsante di questo mondo nero. Basta leggere le cronache delle indagini principali in corso delle Procure dell'isola sui fondi del Ciapi utilizzati per pagare i politici, le tangenti versate da imprenditori a deputati regionali per oliare le pratiche in materia di energia, le mazzette garantite dai re dei rifiuti per avere le autorizzazioni ambientali, gli enti di formazione in mano agli onorevoli e, nel mezzo, funzionari e dipendenti pubblici corrotti, nella peggiore della ipotesi, distratti nella migliore. Mentre la politica sembra confusa e annuncia riforme su riforme senza andare al dunque: lo scenario migliore per chi vuole continuare a fare affari illeciti all'ombra di Palazzo d'Orleans e dei Comuni dell'Isola. Cioè dei siciliani.

IL BANCOMAT CIAPI
La Guardia di finanzia tra peculato, concussione, corruzione e abuso d'ufficio ha denunciato tra il 2013 e i primi sei mesi del 2014 ben 761 persone tra funzionari e pubblici ufficiali, politici compresi. Cinquanta le persone arrestate, per un valore "delle condotte delittuose" pari a 114 milioni di euro. Oltre 60 milioni sono nel mirino delle inchieste che vedono protagonisti l'ente di formazione Ciapi di Palermo e i grandi eventi finanziati dal Turismo. Un fiume di denaro che sarebbe stato gestito da un sistema denominato "Giacchetto", il nome dell'imprenditore finito agli arresti lo scorso anno. Un sistema adesso sotto processo, accusato dagli inquirenti di aver causato frodi per 27 milioni di euro ed evaso imposte per altri 40 milioni, con politici e imprenditori indagati per "appalti pilotati, corruzione, illeciti finanziamenti a partiti e singoli esponenti politici, frodi fiscali e truffe in danno dell'Unione europea". Già sono arrivate le prime condanne: il gup di Palermo ha condannato a 2 anni e otto mesi Domenico Di Carlo, ex legale rappresentante del Pid, per aver favorito le società di Giacchetto nel progetto Inla ricevendo circa 30 mila euro. Ha invece patteggiato l'ex assessore regionale nel governo Lombardo, Gianmaria Sparma di Fli. Rimangono indagati ancora diversi deputati, da Francesco Scoma di Forza Italia all'ex assessore Luigi Gentile, tutti sospettati a vario titolo di aver ricevuto presunti favori da Giacchetto.
Al di là delle indagini, comunque, è fuor di dubbio come tra il 2008 e il 2011 la Regione nei suoi vari rami abbia speso 160 milioni di euro in comunicazione
e mega eventi, con appalti vinti spesso da società riconducibili agli stessi imprenditori finiti nelle indagini Ciapi e Grandi eventi. Un fiume di denaro che ha alimentato parte del mondo dell'informazione locale e, secondo gli inquirenti, anche pezzi della politica siciliana.
Rimanendo nell'ambito formazione, l'altro grande filone delle truffe riguarda gli enti messinesi di un altro sistema, quello che ha travolto il deputato del Partito democratico Francantonio Genovese. Nell'indagine sono finiti anche la moglie e il cognato, il deputato del Pd Franco Rinaldi. Secondo la Guardia di finanza gli enti Ancol, Lumen e Aram avrebbero percepito finanziamenti indebiti per corsi di formazione per una cifra pari a 47 milioni di euro, da qui il presunto danno erariale segnalato dalla Corte dei conti.
Nel frattempo diversi funzionari dell'assessorato Formazione sono stati trasferiti, alcuni anche perché accusati di aver commesso altri illeciti: due dipendenti sono stati appena condannati in primo grado dalla Corte dei conti perché si sarebbero addebitati sui propri conti corrente oltre 200 mila euro di fondi destinati alla formazione dei disoccupati.

MAZZETTE NELL'EOLICO E NEI RIFIUTI
Un altro settore a dir poco caldo è quello dell'Energia. Dopo le indagini sul re dell'eolico in Sicilia, Vito Nicastri, sospettato dalla Dia di essere vicino al clan di Matteo Messina Denaro, nel 2011 si è alzato un polverone per l'arresto del deputato regionale Gaspare Vitrano del Pd, accusato da un imprenditore di aver preso una mazzetta per oliare pratiche nel settore dell'energia alternativa insieme al collega dell'Api, Mario Bonomo. Il processo è in corso, ma quel che è emerso da una relazione interna voluta dall'allora assessore Giosué Marino è che l'ufficio che gestiva le pratiche per il fotovoltaico e l'eolico era fuori da ogni controllo. Non c'era un protocollo per stabilire l'ordine delle domande, alcuni fascicoli erano scomparsi e non era chiaro in base a quali criteri venivano convocate le conferenze di servizio per dare il via libera o meno a domande che valevano, in termini di rimborsi dallo Stato sul conto energia, milioni di euro: attualmente sono in funzione impianti eolici per 1.746 Megawatt e fatturati stimati in venti anni pari a 6,6 miliardi di euro. Di questi giorni è poi una seconda indagine su presunte mazzette e favori per un parco eolico a Monreale: indagato per corruzione l'ex assessore all'Industria Pippo Gianni, attualmente deputato del neonato Patto dei democratici dell'ex ministro Salvatore Cardinale, e alcuni funzionari, da Martino Russo, attualmente vice capo di gabinetto all'assessorato Beni culturali e la dirigente Francesca Marcenò, che per anni ha diretto a interim l'ufficio autorizzazioni energetiche.
Ma di funzionari trasferiti e poi rimessi al loro posto è pieno anche il Territorio ambiente, altro assessorato "caldo" in materia di mazzette e corruzione: la scorsa settimana sono finiti agli arresti un funzionario, Gianfranco Cannova, e quattro imprenditori nel settore delle discariche, tra i quali gli imprenditori Domenico Proto e Giuseppe Antonlioli. Cannova, dalle carte dell'indagine, nonostante la sua qualifica di funzionario sembra avere un ruolo chiave nel rilascio di autorizzazioni ambientali. Ma i dirigenti del suo servizio che si sono succeduti nel corso degli anni, davvero non si sono accorti mai di nulla? Inquietanti, a questo proposito, le frasi dell'attuale dirigente generale Gaetano Gullo: "Mi sono insospettito su Cannova quando ho visto alcuni deputati venire in assessorato per parlare direttamente con lui, che era un semplice funzionario ".

I CONTROLLI FASULLI E LE TRUFFE
La Regione è una parte importante della pubblica amministrazione siciliana in materia di erogazione di fondi e controlli: basti pensare che i finanziamenti Ue transitano quasi tutti da Palazzo d'Orleans. Ma non è la sola. Complessivamente nella spesa pubblica in Sicilia gestita da Stato, Regione, Comuni ed enti locali vari la Guardia di finanza tra il 2013 e i primi sei mesi del 2014 ha scoperto frodi per 520 milioni di euro: nel dettaglio, 110 milioni sui fondi strutturali, 273 milioni nell'ambito di incentivi nazionali e locali, 14 milioni nei confronti degli istituti previdenziali (tra falsi invalidi e pensioni indebite) e
1,5 milioni nella spesa sanitaria. Le persone denunciate soltanto dalla Guardia di finanza sono state, negli ultimi sedici mesi, ben 6.981. Le fiamme gialle hanno poi segnalato danni erariali per 860 milioni di euro, con cifre record nell'abito sanitario. Sempre in materia di reati contro la pubblica amministrazione, 269 le persone denunciate per peculato, 21 per concussione, 76 per corruzione, 395 per abuso d'ufficio, il tutto per un valore delle "condotte delittuose" pari a 114 milioni di euro dal 2013 ai primi sei mesi del 2014. Numeri impressionanti.
Insomma, la corruzione, le tangenti, le frodi costano carissime ai siciliani. E la sensazione è che certi sistemi di potere e di legami tra politica, imprenditoria deviata e burocrazia, continuino a resistere al di là delle rivoluzioni annunciate. Troppi i volti che rimangono al loro posto nonostante il succedersi delle maggioranze, dei governi e delle amministrazioni
comunali.
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28 Luglio 2014
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/07/27/news/regione_bancomat_della_corruzione_in_un_anno_cento_milioni_di_tangenti-92497279/



Nota

Presidente Rosario Crocetta, condividiamo in pieno le denunce di illeciti e corruzione, perchè per avere sviluppo BISOGNA da subito eliminare il malaffare. Continui su questa strada.

Distanti anni luce invece per le misure stringenti che il suo Governo vuole adottare per i forestali. Nonostante tutto cio' che la politica ci ha fatto, non ci arrendiamo ma rilanciamo!




Insistiamno all'infinito











1 commento:

  1. LO SAPETE PERCHE' I FORESTALI NON VEDRANNO MAI LA LUCE? SI CHE LU SAPEMU,U MOTIVU E' CA LU GUVERNU NNI LASSA' A TUTTI ORVI E DI OCCHI E SOPRATTUTTO DI SACCHETTA.toto gebbia 78sta quannu ni li fannu fari

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