30 luglio 2014

LEGAMBIENTE SICILIA: L'INDUSTRIA DEL DISASTRO CONTINUA A PRODURRE CONSENSO. NESSUN INTERVENTO DI RIFORMA MA SOLO PIU' SOLDI PER TUTTI




Ricevo e volentieri pubblico
da Angelo Dimarca 
Responsabile Conservazione Natura di Legambiente Sicilia





Comunicato Stampa                                                                            Palermo 30 luglio  2014

Incendio di Monte Cuccio: messaggio chiaro nei confronti della finanziaria regionale. 
Legambiente Sicilia: l’industria del disastro continua a produrre consenso.
Nessun intervento di riforma serio ma solo più soldi per tutti.
Corte dei Conti, Procura della Repubblica e Commissario dello Stato
fermino questo scempio di legalità, ambiente e risorse pubbliche.

I disastri degli incendi di queste settimane non hanno insegnato nulla e tutto continua come prima e peggio di prima.
“Alcuni incendi, come quello di Monte Cuccio, costituiscono un preciso segnale, valgono più di una manifestazione o di un comizio – denuncia Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia –. Sono un modo criminoso per rivendicare più risorse e ciò è quello che rischia di avvenire con la finanziaria dove non si stanno introducendo urgenti ma utili correttivi per bloccare questa spirale di distruzione che paradossalmente crea consenso, porta voti e muove affari”.
Per Legambiente, una parte della politica e del mondo sindacale hanno trasformato il settore forestale in un pericolosissimo terreno di scontro sociale e tra categorie di lavoratori, a partire dall’assurdo accorpamento tra servizio antincendio e servizio di manutenzione, per cui tutti, compreso l’Assessore Regionale Reale, avevano dichiarato l’impegno ad abolire il famigerato articolo 12  della legge regionale 5/2014, senza poi farne niente.
Una parte di politici rivendicano di avere previsto in finanziaria una dotazione di 280 milioni di euro, addirittura più dello scorso anno, senza introdurre necessari correttivi per rendere utile ambientalmente e collettivamente questa spesa. Definiscono eufemisticamente “somme per investimenti ed interventi strutturali” i fondi utilizzati per semplici manutenzioni ordinarie o come ammortizzatori sociali fuori da ogni programmazione e pianificazione.
“E’ ormai evidente – continua Dimarca – che alla fine più incendi portano più soldi. Nessuno che si preoccupi che i viali parafuoco verranno fatti quando non servono più con gravissimo danno erariale. Nessuna doverosa norma per ridurre le giornate o rivedere il tipo di intervento dove tutto è ormai bruciato.  Nessuno che si preoccupi del fatto che il nuovo piano antincendio redatto nel 2012, spendendo centinaia di migliaia di euro di fondi comunitari, e che prevedeva una importante revisione dell’organizzazione e delle priorità di intervento, giaccia inattuato nel cassetto di qualche ufficio regionale”.
Legambiente chiederà al Commissario dello Stato di impugnare la finanziaria se non verranno inseriti urgenti correttivi per rendere più funzionale la gestione della Forestale nel suo complesso e per riorientare una spesa che così, da sola e fuori da un’efficiente organizzazione tecnico-amministrativa e trasparenza dei meccanismi di assunzione, costituisce uno spreco assoluto.

L’Ufficio stampa      Teresa Campagna 338 2116468














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