17 luglio 2014

L'AFFAIRE RANDELLO FINISCE IN PROCURA. E' UNO SCANDALO


L'affaire Randello finisce in Procura
«E' uno scandalo»

L'associazione ricorda le norme che non consentono alcuna installazione


L'ospite inatteso. Colta da un bagnante, una tartaruga è sbarcata 
l'altro ieri sulla spiaggia di Randello e dopo una breve sosta 
è tornata di nuovo in mare. In alto, lo striscione contro il resort.
Foto lasicilia.it



Michele Barbagallo
La vicenda di Randello diventa un "affaire" da Procura. La pensa così Legambiente Ragusa che ha deciso di inviare alla magistratura la documentazione finora raccolta per verificare la correttezza o meno delle procedure amministrative adottate per consentire al Donnafugata Golf Resort di piazzare sulla spiaggia di Randello sdraio e ombrelloni e, a quanto sembra dal progetto, un piccolo chioschetto.
Per Legambiente si è assistiti allo "scandaloso tentativo di privatizzazione della spiaggia di Randello, una delle poche ancora naturali nell'areale ibleo, potrebbe avere risvolti giudiziari". L'associazione ha già presentato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Ragusa, basandosi su quanto finora emerso dai documenti visionati dall'associazione e sulle disposizioni delle normative vigenti e sul Piano paesaggistico.
Ciò a seguito del fatto che lo sportello unico delle attività produttive di Ragusa, nello scorso mese di dicembre, ha trasmesso all'Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa (già Ufficio Provinciale azienda foreste Demaniali) e alla Soprintendenza ai Beni culturali e Ambientali di Ragusa la pratica 73/13 della ditta Donnafugata Golf Resort spa relativa alla realizzazione di uno stabilimento balneare in contrada Randello.
Secondo Legambiente vi sono aspetti da chiarire: "Infatti il 2 aprile 2014 con prot. 1678 l'Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa ha espresso parere favorevole alla realizzazione delle opere, così come ha fatto la Soprintendenza ai Beni culturali e Ambientali di Ragusa con nota n. 644 del 13 marzo 2014.
Ma fra le opere autorizzate ci sono due strutture in legno con bagni e fossa Imhoff, docce, una tettoia ed una passerella di accesso alla spiaggia che, in base al D. P. R. 6 giugno 2001, n. 380 "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia" ed alla Legge 23 maggio 2014, n. 80 Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47 "Misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015", sono da considerare nuove costruzioni con la conseguente necessità di richiesta del rilascio da parte del Comune di Ragusa di concessione edilizia, al momento non rilasciata. Inoltre la realizzazione di nuove costruzioni non è consentita nel sottopaesaggio 6h denominato "Aree boschive di Randello e Grassullo" compreso nel paesaggio locale 6 " Santa Croce Camerina", livello di tutela 3 del Piano Paesaggistico di Ragusa. Infine, così come specificato dal Piano di Gestione approvato e già attivo, iniziative quali la realizzazione di stabilimenti balneari non risultano possibili all'interno del SIC "ITA 08008 Punta Braccetto- C/da Cammarana", area in cui ricadono le opere previste".
Legambiente ricorda che "nel verbale del 28 maggio 2014 di consegna di terreno demaniale da parte dell'Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa alla società Donnafugata Golf Resort, si afferma che la ditta può procedere alla realizzazione delle opere previste nel progetto di fruizione in quanto fornita di tutte le autorizzazioni e nullaosta previsti dalla normativa vigente. Ma fra le autorizzazioni previste c'è la concessione edilizia e questa non risulta sia stata rilasciata dal Comune di Ragusa". Il Comune ha dato invece l'iniziale parere favorevole.

16 Luglio 2014




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