07 dicembre 2013

BIONERGIE, AVENDO LE FORESTE LA SICILIA E' CODA D'ITALIA



Bioenergie, la Sicilia coda d’Italia
di Rosario Battiato

In Italia, le biomasse soddisfano il 30% del totale dell’energia prodotta mentre si punta al 43% per il 2020. Residui da potatura, foreste, biogas: tutto il tesoro energetico che continuiamo a buttare


Foto qds.it


PALERMO – Il messaggio lanciato dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) è chiaro: la biomassa rappresenta una priorità per raggiungere tutti gli obiettivi Ue previsti per il 2020. Allargando il campo scopriamo che l’ultima frontiera delle rinnovabili, che è ancora sconosciuta o quasi in Sicilia, appartiene alle bioenergie che coinvolgono anche i biocarburanti e il biogas che comprende rifiuti, vegetali in decomposizione, carcasse in putrescenza, liquami zootecnici o fanghi di depurazione e scarti dell’agro-industria. Un vero e proprio eldorado dell’energia che finisce in discarica o abbandonato.

“La biomassa – si legge in una nota Enea - costituisce un’importante risorsa per la produzione di energia rinnovabile; risorsa che deve essere ulteriormente incrementata per poter raggiungere gli obiettivi al 2020. In Italia a oggi le biomasse soddisfano circa il 30% del totale dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e si punta a raggiungere l’obiettivo del 43% al 2020 anche grazie all’incremento dell’utilizzo di biomasse nel teleriscaldamento e degli usi diffusi della legna, per il riscaldamento domestico”. Secondo l’agenzia “bisogna mettere in campo adeguate azioni sinergiche tra ricerca, sviluppo tecnologico e pianificazione territoriale, occorre lavorare su tecnologie che utilizzino sottoprodotti e biomasse non alimentari provenienti da una gestione sostenibile delle nostre foreste, e promuovere sistemi in grado di ridurre le emissioni di particolato in atmosfera, implementando sistemi innovativi in grado di permettere l’integrazione tra diverse fonti rinnovabili”.

Al centro della ricerca Enea, che ha presentato i suoi studi alla Forlener, la fiera italiana dedicata alla filiera foresta, legno, energia, c’è proprio il risparmio energetico e la convenienza di scaldare casa con la legna. I cittadini devono essere messi in condizione di scegliere tra le tecnologie migliori, con un occhio anche ad incentivi e finanziamenti. Le biomasse legnose, ad esempio, permettono la creazione di nuovi posti di lavoro e favoriscono una gestione sostenibile delle risorse boschive.

La Sicilia, però, non se ne accorge. Gli ultimi dati diffusi dal gestore dei servizi energetici dicono che all’interno del perimetro isolano esistono appena 34 impianti a bioenergie per 53,9 MW di potenza installata. Ben altra aria si respira nel resto d’Italia dove esistono circa 1.213 impianti per una potenza complessiva di 2.825,3 MW. A farla da padrona è la fascia settentrionale del Paese dove risiede la maggior parte degli impianti alimentati da bioenergie (74%) mentre tra i 544 nuovi impianti censiti ben 158 sono in Lombardia. In Sicilia la produzione da biomassa resta ancora allo zero mentre a trascinare il comparto delle bioenergie dell’Isola che ha prodotto complessivamente 109,9 GWh, sono stati i biogas (89,8) e i bioliquidi (20,1).
Un vero e proprio peccato perché proprio uno studio aveva certificato la grande potenzialità della foresta isolana. Ci sarebbero a disposizione del comparto energetico isolano 731,97 Kton dalle paglie (unità di energia che equivale a 4,18 terajoule), 597 dai residui di potatura, 186 dalle sanse, 25,58 dal totale delle foreste e 210 (milioni di metri cubi) dal biogas. I numeri non sanno mentire, la Sicilia senza piano energetico continua a sprecare un tesoro inesauribile.


Un convegno per diffondere i vantaggi del settore
RAGUSA – La Sicilia corre ai ripari. I recenti incentivi nel settore delle bioenergie non hanno svegliato il comparto, ma qualcosa sembra muoversi sul fronte della formazione. Il prossimo 13 dicembre Agroenergia organizzerà un seminario a Comiso, in provincia di Ragusa, durante il quale verranno presentate le nuove tecnologie e i vantaggi nel campo della digestione anaerobica di piccola taglia alimentata a sottoprodotti agricoli o a rifiuti da raccolta differenziata, nel biometano e nella gassificazione di biomasse legnose, senza dimenticare le opportunità di finanziamento, per privati come per enti pubblici. L’incontro si concluderà con l’esemplificazione di impianti che garantiscono prestazioni in continuo durante l’anno e la possibilità di utilizzare strumenti finanziari per la realizzazione di progetti virtuosi per l’ambiente. L’appuntamento è fissato per le 9 presso la sala convegni del Consorzio Multifidi (via Sciascia, 98). L’ingresso è gratuito, ma serve la pre-iscrizione on-line sul sito agroenergia.eu. Tutte le presentazioni saranno scaricabili dal sito al termine del seminario.
07 Dicembre 2013
http://www.qds.it/14430-bioenergie-la-sicilia-coda-d-italia.htm


Questo è lavoro per i forestali, non siamo uno spreco ma una risorsa.
In Sicilia si pensa alla cosa più semplice: licenziare anzichè produrre.
Presidente Crocetta perchè?





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