15 febbraio 2012

I FORESTALI PER LA SICUREZZA E LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO

CGIL CHIEDE MESSA IN SICUREZZA E PREVENZIONE. MAGGIO: NON SERVONO NUOVI CONSULENTI ESTERNI MA NUOVA POLITICA

Messina, 14 feb-“Contro il dissesto idrogeologico e per superare i problemi che ha causato alla popolazione del messinese non servono nuovi consulenti esterni ma un corretto utilizzo delle risorse disponibili per la messa in sicurezza del territorio e per la prevenzione”. Lo ha detto Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia, a proposito dei 15 esperti nominati dal presidente della regione, in qualita’ di commissario delegato per l’emergenza, il cui costo ammonta a circa 400 milioni. L’occasione e’ stata un dibattito sul tema del dissesto del territorio e degli interventi necessari, organizzato dal sindacato a Messina,a due anni dalla frana di San Fratello, a tre da quelle che hanno fatto 37 vittime a Giampilieri, Scaletta Zanclea e Itala e a pochi mesi dalla tragedia di Saponara, con altri 4 morti. Una disamina a tutto campo che ha visto gli interventi di esperti, sindacalisti nazionali, rappresentanti delle istituzioni e le conclusioni di Serena Sorrentino, della segreteria nazionale Cgil. In Sicilia, e’ emerso dal convegno, il 70% dei comuni e’ a rischio idrogeologico e sono in situazione critica 17 mila edifici, tra cui 59 scuole e 5 ospedali. Il rischio sismico riguarda invece 1.500.000 edifici. A fronte di questo e delle tragedie che si sono verificate in questi ultimi anni a causa di frane e alluvioni “l’intervento pubblico non ha ancora imboccato la strada della prevenzione- ha sottolineato Maggio- e della correzione delle storture che hanno contribuito a devastare il territorio”. A proposito dei nuovi consulenti, Maggio ha aggiunto che “si tratta di una scelta incomprensibile, di uno spreco di risorse, alla luce anche delle professionalita’ gia’ esistenti all’interno della Regione e del dipartimento Protezione civile, figure altamente professionalizzate con i contratti peraltro in scadenza”. Maggio ha aggiunto che “e’ oggi fondamentale superare la logica dell’emergenza mettendo in pista un’ ordinaria e costante azione di tutela e conservazione del territorio che puo’ attuarsi solo con una nuova impostazione politica, un fronte su cui ad oggi non si registrano novita’”. “Dalla messa in sicurezza del territorio e dagli interventi per la prevenzione- ha sottolineato- possono venire peraltro opportunita’ di lavoro significative. Penso ad esempio al lavoro forestale per la tenuta e il ripristino dei boschi e per le manutenzioni (argomento che e’stato poi al centro dell’intervento della segretaria nazionale della Flai, Stefania Crogi)- ha specificato -e agli interventi nel campo dell’edilizia (tema poi ampliato dal segretario nazionale della Fillea, Walter Schiavella). Ecco perche’ –ha sottolineato Maggio- ci sara’ anche questo tema tra quelli al centro della marcia per il lavoro che la Cgil sta organizzando assieme agli altri sindacati e alle associazioni imprenditoriali per l’1 marzo”. Contrastare il dissesto del territorio per la Cgil significa “superare l’inefficienza amministrativa che continua a dispetto delle morti,combattere senza quartiere l’abusivismo edilizio e le illegalita’ che hanno pesantemente contribuito alla devastazione del territorio”. La Cgil chiede allora che “vengano destinate risorse adeguate per la messa in sicurezza e che vengano spese tempestivamente quelle disponibili per le zone colpite. Si usino subito i 100 milioni di euro stanziati per Scaletta, Giampileri e Nebrodi- ha detto Maggio- ma anche si acceleri e qualifichi la spesa del programma operativo Fesr, per migliorare l’assetto idrogeologico.
Per quanto sia una cifra esigua si parta subito- ha aggiunto- con gli 11 interventi individuati il 22 gennaio dal Cipe e finanziati con 12 milioni e 756 mila euro,ai quali aggiungono 5 milioni 800 mila euro del Programma attuativo regionale”. La Regione, dovra’ inoltre procedere, chiede la Cgil, a “costituire quanto prima l’autorita’ di bacino distrettuale, quale sede di coordinamento degli interventi”. Uno strumento quest’ultimo indicato dalle direttive comunitarie 2000/60 e 2007/60 “ sulla cui attuazione anche il governo nazionale- ha sostenuto la sindacalista- sconta ritardi”. Quest’ultima prevede anche la costituzione dei distretti idrografici, quale luogo centrale della ricerca e della partecipazione dei soggetti interessati, e piani di gestione.
“Per cercare di andare avanti- ha detto Maggio- l’autorita’ di bacino e’ stata inserita in un ddl regionale di iniziativa popolare sulla tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua, che la Cgil ha presentato insieme ad altri soggetti e che ci auguriamo venga approvato rapidamente”. Tra le richieste del sindacato, inoltre, la definizione di una nuova mappa del rischio idrogeologico; il ripristino del piano del ministero dell’ambiente sulla difesa del suolo cancellato da Tremonti; la destinazione di risorse in via prioritaria agli interventi per il riequilibrio dell’assetto idraulico e geologico e alle manutenzioni come pratica ordinaria; la redazione di piani urbanistici compatibili con territorio e ambiente e lo stop nei piani regolatori “dell’esasperata ricerca dell’espansione edilizia a tutti i costi, anche a quello della devastazione del territorio e del suo equilibrio e delle tragedie che ne conseguono”.

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Anche  il Tg Sicilia edizione delle 19.30 andato in onda il 14/02/2012 ha affrontato il dibattito sul dissesto idrogeologico. 


 

Rivolgendomi alla Segretaria Generale della Cgil Sicilia Mariella Maggio, posso condividere tutto quello che ha detto, ma queste sono solo parole, adesso vogliamo i fatti. All'Assemblea Regionale Siciliana abbiamo i Deputati del Pd che sono stati eletti anche grazie alla Cgil, per carità non c'è niente di male, perchè il Sindacato oltre a difendere gli operai (purtroppo) fa anche politica, mi auguro solo che questo dibattito non sia servito proprio a questo, vista la vicinanza delle amministrative. I riferimenti del Sindacato, che oggi sono parte integrante della Regione Sicilia, quando erano all'opposizione avevano la bacchetta magica su come risolvere la questione dei forestali  (in questo blog per chi ne ha voglia ci sono tutte le prove, questo però non deve scagionare i governi precedenti perchè anche loro hanno contribuito a non far niente per la nostra disgraziata categoria). E adesso? Purtroppo stà succedendo quello che temevamo, cioè sentirsi dire dai Paladini dei forestali, che non ci sono i soldi. No, non lo possiamo accettare, perchè tutto questo significa DEMAGOGIA, anche il DDL 751 presentato in questo periodo dal PDL, è PURA DEMAGOGIA, perchè oggi e non ieri?

Di 6 miliardi e 500 milioni di euro tra fondi comunitari del Fesr e cofinanziamenti nazionali e regionali risulta speso solo il 12 per cento delle somme assegnate alla Sicilia, e l'altro l'88% ? Possono servire per migliorare le condizioni lavorative degli operai forestali, mettendo in sicurezza proprio il territorio!!! Adesso tutti, rimboccatevi le maniche e trovate la soluzione giusta per noi.


1 commento:

  1. cari politici siate piu
    seri non fate le vittime anche i sindacati debbono fare la sua parte non fate finta che tutto va bene perche tutto va male e quindi fate il vostro dovere che non avete mai fatto percio rimpoccatevi le maniche per i lavoratori forestali

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