04 gennaio 2012

INCENDI BOSCHIVI 2011. FENOMENO PREOCCUPANTE


Incendi boschivi, il 2011 è stato un anno nero. Fenomeno preoccupante

03/01/2012
Gli incendi boschivi continuano a rappresentare un "preoccupante fenomeno": al 30 novembre i dati evidenziano un aumento, rispetto al 2010, di circa il 73% del numero di roghi e del 23% delle superfici bruciate. A fronte di ciò, si evidenzia una "frantumazione delle competenze" nei soggetti coinvolti nella gestione degli incendi e meglio sarebbe accentrare le responsabilità in capo al Corpo forestale dello Stato. E' quanto segnala la Corte dei Conti in una relazione pubblicata oggi.  La regione più colpita dai roghi nel 2011 è stata la Campania con 1.491 incendi, seguita dalla Calabria con 1.425, dalla Sicilia con 1.097 e dalla Sardegna con 988. La Calabria è stata la regione con la più alta superficie boscata andata in fumo (8.634,94 ettari), seguita dal Lazio (4.358,10 ettari), dalla Campania (4.297,77 ettari) e dalla Sardegna (3.574,32 ettari). L'indagine, sottolinea la Corte dei Conti, non ha evidenziato rilievi significativi nella gestione dell'attività antincendio boschivo del Corpo forestale dello Stato, di cui "va riconosciuta l'elevata professionalità, ma sono emerse, piuttosto, criticità di sistema nell'impiego delle risorse umane e materiali destinate" al contrasto dei roghi. "La frantumazione delle competenze - nota la magistratura contabile - con una pluralità di soggetti istituzionalmente coinvolti nella gestione del fenomeno incendio, ha indotto a raccomandare il perseguimento di una sempre migliore coordinazione degli interventi sia sul piano programmatico che sul piano più precisamente operativo, anche riconsiderando la complessiva organizzazione del sistema, attraverso un accentramento nel Corpo forestale dello Stato della responsabilità e direzione dell'antincendio boschivo, dell'attivazione dell'intervento dei mezzi aerei, se necessari, e nella formazione e direzione dei cosiddetti volontari, attese le sue specifiche competenze in materia".
Il Corpo, prosegue la Corte di Conti, "é impegnato particolarmente nella gestione della prevenzione degli incendi anche attraverso il potenziamento dell'attività investigativa". L'origine dolosa in generale è quella che assume i valori più significativi: 3.169 incendi nel 2008 (65,2% del totale), 2.582 nel 2009 (pari al 67,2%) e 1.920 nel 2010 (pari al 67,9% su un totale di 4.884). Il catasto delle aree percorse dal fuoco da realizzarsi a cura dei Comuni (nei 90 giorni dall'approvazione dei piani regionali), rileva poi la relazione, "che poteva avere un importante effetto di deterrenza dei roghi di matrice dolosa, è rimasto per lo più inattuato nonostante la comunicazione dell'evento sia sempre fatta, nei casi di intervento del Corpo forestale". Attualmente, su un totale di 8.094 comuni, soltanto 1.496 si sono accreditati per poter utilizzare i dati relativi agli incendi forniti dal Corpo forestale attraverso il Sim (Sistema Informativo della Montagna). "Sarebbe, altresì, opportuno, comunque - osserva ancora la magistratura contabile - cointeressare tutti gli attori dell'attività antincendio alla prevenzione e conservazione delle aree correlando parte dei compensi (o l'attribuzione di incentivi) alla riduzione degli incendi rispetto alle serie storiche precedenti. Non appare, invece, conveniente correlare i pagamenti esclusivamente all'attività di spegnimento, per evitare tentazioni speculative da parte di chi lucra da quell'attività".


 

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