29 novembre 2010

SEN. PINO FIRRARELLO (PDL, ATTUALE SINDACO DI BRONTE)

Sabato 11 settembre 2010.

 In sintesi.

Il Sen. Pino Firrarello analizza i due anni del Governo Lombardo 

Qual è il futuro del mondo agricolo - da tre anni abbandonato al proprio destino - considerato che il bando che raramente viene pubblicato, alla fine viene perennemente prorogato? Neanche gli operatori del turismo sono stati più fortunati, visto che a fronte del crollo dell’intero comparto non è corrisposta alcuna iniziativa a breve o a lungo termine. Perfino sul fronte delle tanto “strombazzate” riforme il giudizio è pessimo. Oggi in Sicilia di sanità si può solo morire, ed i due artefici responsabili dei cambiamenti attuati, a mio avviso, tardivamente riusciranno a capire cosa hanno combinato. Non si riesce a fare prevenzione, gli ospedali sono allo sbando, aumenta sempre di più il numero dei pazienti che rinunciano a curarsi perché già al momento delle prenotazioni si rendono conto delle lunghissime liste d’attesa e del caos che regna. La legge sulla casa, concepita innanzi tutto per la realizzazione dei parcheggi, ed adottata con un ritardo impressionante, è forse anche inconcludente, dal momento che ancora oggi non si ignora il numero dei cittadini beneficiari. La riforma dei rifiuti è confusa e disordinata, al punto tale che i funzionari regionali - chiamati a fornire spiegazioni ai comuni del Nisseno - hanno dovuto ammettere la sua totale inapplicabilità. Di contro, però, il costo delle discariche siciliane - gestite da probabili amici di chi oggi governa la Sicilia - è da capogiro: circa 108 euro per ogni tonnellata di rifiuti, ovvero il più caro d’Europa, nonché il quadruplo rispetto ai costi delle discariche delle altre regioni, dal Lazio in su.
Costi che gravano pesantemente sulle tasche dei cittadini. Non sarebbe, inoltre, sbagliato fare chiarezza sui bilanci di questi centri di smaltimento. Tra il personale della Regione è sempre più difficile individuare coloro che non sono stati costretti a piegarsi al potere, poiché chi si ribella rischia di essere punito severamente. La burocrazia regionale è totalmente allo sfascio e ne pagano le conseguenze i cittadini e le imprese. E' incomprensibile e vergognosa l’idea di compartecipare economicamente ad una holding per rilevare la compagnia di navigazione “Tirrenia”. Non è così che si possono salvaguardare i 4300 posti di lavoro. Che sia lo Stato a pensarci e non certamente la nostra Sicilia che ha già tanti problemi. Oppure si lavori affinché siano i privati, con le loro idee imprenditoriali, a salvare i lavoratori della Compagnia. La nostra Isola ha perso il marchio del Banco di Sicilia e con esso 200 milioni di euro di tasse ogni anno, fra l’indifferenza più totale. A sentire i proclami, tutti i buchi di bilancio dovrebbero essere coperti, illusoriamente, attraverso i fondi FAS.
Impossibile!! Al di la del fatto che queste somme dovrebbero essere utilizzate diversamente, è impensabile il loro impegno per la soluzione dei problemi degli operai forestali, dei lavoratori antincendio, dei precari a vario livello, per avviare i cantieri di lavoro e partecipare alla Mediterranea Holding. I fondi FAS non saranno sufficienti per tutto e, soprattutto, rappresentano una forma di sussidio prettamente transitoria. In futuro potrebbero non essere più disponibili e senza una programmazione seria si rischia una crisi che invece potrebbe essere attenuata e trasformata in un rilancio se venissero utilizzati i fondi strutturali dell’UE, finalizzati allo sviluppo delle Regioni . Già questo Governo è un campione nel mancato utilizzo di fondi e di risorse!! E' una critica che piove da più parti e che mette in luce tutte le inefficienze e le incapacità del governo Lombardo. Basterebbe citare il non impiego, al 31/12, dei 55 milioni del Fondo sociale europeo per lo sviluppo e la promozione della coesione tra i diversi stati membri. Somme che dovevano essere impiegati per svolgere una formazione qualificata e che avrebbero aiutato, non poco, ad abbattere l'alta percentuale di disoccupati e lavoratori precari. Ma a ciò si aggiungono i dati di una rilevazione (al 28/2) del P.O FESR 2007-2013, la quale ci indica che la Regione Siciliana ha speso solamente 397.715.589 milioni di euro, corrispondenti al 6,08 % della dotazione complessiva messa a disposizione. Queste cifre sono la fotografia della situazione della nostra Regione, una situazione particolarmente grave, che presenta un bassissimo livello di spesa, da attribuire a forti ritardi nell'emanazione dei bandi, nella raccolta delle domande di finanziamento, nella formazione delle graduatorie e nell'erogazione dei contributi ai beneficiari.

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